Missioni Consolata - Maggio 2018
12 MC MAGGIO2018 zione da parte dello stato di mi- sure concrete ed efficaci di lotta contro l’impunità. Anche se il go- verno ha avviato numerose inizia- tive per promuovere i diritti umani, secondo Koffi Bakpena, militante dell’opposizione, esi- stono ancora difficoltà per i citta- dini comuni nel chiedere giustizia, specialmente per «atti commessi da persone che rivestono incari- chi pubblici». Nuovo posto per l’esercito L’esercito è spesso intervenuto nelle questioni politiche del Togo, almeno fino al 2006. Oggi, le forze armate si consacrano alla loro vocazione di messa in sicu- rezza del territorio. «Paragonato agli anni precedenti, il nostro esercito oggi ha un carattere re- pubblicano. Come vuole la Costi- tuzione, non si immischia più nella politica», afferma un ex membro delle Forze armate togo- lesi. Il dialogo politico? La messa in opera di un organo permanente di dialogo era una delle condizioni dell’opposizione per la firma dell’Apg. Ma è solo nel 2009 che viene adottato un decreto per creare il Cadre per- manent de dialogue et de con- certation (Cpdc). Il Cpdc rag- gruppa partiti che siedono nel parlamento, formazioni extra parlamentari (ordinate secondo criteri precisi) e rappresentanti del governo. Esso lavora in parti- colare sulle questioni delle riforme, su temi di ordine so- ciale, si occupa delle condizioni di stabilità delle istituzioni dello stato e offre la possibilità ai par- titi politici e alle persone fisiche o morali di fare segnalazioni. Ma l’impatto reale dei lavori di quest’organo resta un tema di dibattito in seno all’opinione pubblica e anche alla classe poli- tica. Undici anni dopo la sua firma, si può affermare che l’Apg ha contribuito a migliorare la qualità del dibattito politico in Togo. Il panorama si è evoluto: nel 2006, il partito al potere è il Rassemblement du peuple togo- lais (Rpt), a esso succede nel 2012 la formazione Union pour la république (Unir). L’ Union des forces du changement di Gilch- rist Olympio è il principale par- tito dell’opposizione. Oggi all’op- posizione spicca l’ Alliance natio- nale pour le changement di Jean- Pierre Fabre, creata nel 2010, che si è imposta nei ranghi degli avversari del regime. Questa for- mazione invita i suoi militanti a manifestare per «ricordare al po- tere gli impegni non mantenuti da dieci anni». Economia in movimento La crescita economica è stimata al 4,5% per il 2017 contro il 5% del 2016. Proiettata per il 2018, potrebbe raggiungere il 5,3% nel 2019, a condizione che le precipi- tazioni atmosferiche siano favo- revoli. L’agricoltura resta il fonda- mento dell’economia togolese, con un contributo di 1,7 punti percentuali alla crescita nel 2017, secondo la Banca africana di svi- luppo. Nel 2018-2019, il settore terziario dovrebbe beneficiare della capacità del porto di Lomé, esteso grazie all’istallazione di moderni macchinari di trasbordo. La recrudescenza delle proteste politiche, che rallentano l’attività economica dall’agosto 2017, po- trebbe comportare una revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2018 e 2019. Il Togo ha fatto progressi in mate- ria di sviluppo, ma la maggioranza della popolazione non ne ha an- cora ottenuto benefici. Un togo- lese su due non ha accesso all’ac- qua potabile e all’elettricità, il 55,1% della popolazione vive in povertà e il paese non conta che un medico ogni 14.500 abitanti. La formazione offerta dall’inse- gnamento superiore pubblico non risponde né ai bisogni del mercato del lavoro, né ai pro- blemi di sviluppo del paese, che si classifica 162mo nell’Indice di svi- luppo umano del Programma delle Nazioni Unite per lo svi- luppo, secondo il quale il 51% della popolazione vive in una po- vertà multidimensionale. In un contesto segnato dalla recrude- scenza delle manifestazioni politi- che, l’organizzazione di elezioni legislative e locali nel 2018 ed eventualmente di un referendum sulla Costituzione potrebbero ral- lentare l’attività economica. TOGO
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