Missioni Consolata - Aprile 2018
44 MC APRILE2018 D S ono nato in Argentina e, come missionario della Consolata, sono stato destinato al Su- dafrica nel 1994, qualche mese prima che Mandela diventasse presidente. Dopo 11 anni sono stato chiamato a Roma per svolgere un altro servizio finché papa Benedetto mi ha nomi- nato vescovo per il Sudafrica. Sono quindi ritor- nato nel paese nel gennaio del 2009 e vi sono stato altri 5 anni, fino a quando papa Francesco mi ha nominato vescovo di Manzini, in Swaziland, una nazione circondata dal Sudafrica e confinante per un breve tratto anche con il Mozambico. Piccolo regno, grandi problemi Lo Swaziland è un piccolo regno di circa 200 per 150 km. I suoi abitanti sono 1.200.000. Al centro si trova Manzini, la cittadina più importante a livello commerciale e in posizione ottimale per gli spo- stamenti. La capitale è però Mbabane, dove ha sede il governo. Il parlamento e il Re stanno in- vece a Lobamba. La nostra bandiera riporta al centro uno scudo con lance che identificano la nazione. I colori sono nero su bianco e bianco su nero per esprimere la relazione pacifica tra i popoli. A differenza del Su- dafrica, infatti, lo Swaziland non ha vissuto il pro- blema della segregazione razziale. C’è un parlamento, e un capo di stato che è il Re. Come per il Sudafrica, la poligamia qui è legale e parte della nostra cultura. Una cosa molto bella del paese è l’artigianato: la lavorazione dei tessuti, dai colori molto vivaci, la fabbricazione di candele e la lavorazione del vetro. Sfortunatamente siamo conosciuti anche per l’Aids. Siamo la nazione con la percentuale più alta al mondo di sieropositivi: quasi una persona su tre - il 27,2% - tra i 15 e i 49 anni. Oggi, grazie ai farmaci non è più una condanna a morte. A causa dell’Aids l’aspettativa di vita alla nascita nei de- cenni passati era crollata, oggi è di 57 anni per gli uomini e 61 anni per le donne. Mi dicono: «Se apro una bottiglia, devo finirla» DI J OSÉ L UIS P ONCE DE L EÓN Il piccolo paese incastonato nel Sudafrica è il terzo al mondo per consumo procapite di birra. Conta una popolazione di 1,2 milioni di abitanti e il 27% di adulti sieropositivi. In questo conte- sto la chiesa cattolica sta cercando di attivare programmi educativi che aiutino la popolazione a prendere coscienza dei rischi legati al consumo di alcol. SWAZILAND: LE PAROLE DEL VESCOVO DI MANZINI © Alfredo Felletti
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