Missioni Consolata - Aprile 2018

APRILE 2018 MC 43 D traversare momenti difficili ma saper chiedere aiuto. I ragazzi fragili, sensibili, vulnerabili che bevono e non hanno una rete familiare attiva e protettiva, si sentono soli e possono trovare nel- l’alcol il sostegno e la complicità che gli affetti non offrono loro. Se poi c’è una familiarità alco- lica la situazione si complica. Si parla ancora molto poco dei danni che l’abuso di alcol e la dipendenza provocano nelle relazioni familiari e di quanto queste siano determinanti nel contribuire al disagio provato dall’individuo che, da adolescente o da adulto, diventerà un be- vitore eccessivo o un dipendente. Nella storia familiare dei bevitori emerge spesso che fin dall’infanzia si sono sentiti inadeguati, non voluti, caricati di aspettative troppo alte ri- spetto alle loro capacità, incapaci di realizzare le attese dei genitori, colpevoli per le vicissitudini familiari. Il dolore eccessivo è un elemento fonda- mentale nel vissuto del futuro bevitore e dell’al- coldipendente, e fin dall’infanzia occupa un posto importante nella sua interiorità. Il dolore riem- pie, di anno in anno, i vuoti lasciati nell’individuo dall’affettività mancata e lo «sazia». Il dolore che causa problemi è quello che non si sa gestire. È il dolore che ci travolge e dal quale scappiamo. Comunicare bene per maneggiare il dolore Una buona relazione familiare, invece, aiuta i ra- gazzi a fortificarsi interiormente. Se un bambino è fragile, molto sensibile, poco capace di autodifen- dersi, quando si sente inadeguato si convince di esserlo davvero. Uno strumento fondamentale per aiutare i ragazzi a «maneggiare il dolore» è la co- municazione, una comunicazione sana. La comunicazione, quella verbale e non verbale, è la modalità con cui ci relazioniamo al contesto in cui viviamo. Conta molto accorgersi del modo in cui comunichiamo: stiamo comunicando in modo sano o disfunzionale? Spesso, in famiglia si comu- nica in modo più efficace con i gesti e le occhiate - cioè tramite il linguaggio non verbale - piuttosto che con le parole. La comunicazione non verbale è più difficile da controllare e valutare, ma si può aumentare l’attenzione su di essa, in modo da ar- rivare a coordinare in modo armonico il linguag- gio verbale e quello non verbale costruendo così una comunicazione sana. Che cosa bisogna fare per avere una comunica- zione verbale in sintonia con quella non verbale? Addestrarsi a essere chiari, coerenti, capaci di au- tocritica, capaci di autorettifica. Il genitore attento fa «manutenzione» al suo ruolo almeno una volta alla settimana riflettendo, anche con il partner, su ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato; facendo una riunione alla setti- mana con i figli nella quale tutti discutono sui pro- blemi da affrontare o sugli argomenti importanti per i singoli, e prendendo decisioni insieme. Il ge- nitore attento esprime l’affetto e lo lascia espri- mere; costruisce regole chiare e non ha paura di sostenerle; gratifica i figli e valorizza le loro capa- cità; evidenzia chiaramente i comportamenti ade- guati e quelli inadeguati; impara, insieme ai figli, ad affrontare le loro difficoltà; non teme di chie- dere scusa. La sintonia tra il verbale e il non verbale è il risul- tato di un lavoro interiore che il genitore fa con se stesso per rispettare i figli nella loro individualità e aiutarli a diventare quello che sono, non quello che il genitore vuole che siano. Tutto questo serve a costruire strumenti che pos- sono essere utili ai ragazzi per affrontare le sfide che si trovano di fronte nella complessa società globale in cui vivono, evitando loro di cercare aiuto in stampelle artificiali come alcol, droghe e altre dipendenze. Maria Raffaella Rossin B IBLIOGRAFIA : Larn, Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti , 2014. Tesi di laurea Università Luiss, Il mercato del vino italiano: scenario competitivo e strategie di internazionalizzazione in un settore in continua evoluzione , 2014. G. P. Brunetto, Alcol e giovani: cosa fare. Elementi di neuro scienze e dipendenze , Dipartimento politiche antidroga, Presidenza del consiglio dei ministri, 2010, pag. 269. G. Serpelloni et al., Cervello, mente e droghe. Struttura, fun zionamento e alterazioni droga correlate , Dipartimento po litiche antidroga, Presidenza del consiglio dei ministri, 2014. D I A LCOL MC HA PARLATO ANCHE IN : S. Garini, Alcol, non abusare , MC aprile 2016. R. Novara Topino, t re puntate della rubrica Madre Terra in MC ottobre e nov embre 2011 e gennaio 2012. Photocapy/flickr com

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