Missioni Consolata - Aprile 2018
APRILE2018 MC 39 D I n questi ultimi anni si parla spesso di giovani e alcol soprattutto per segnalare le abitudini alcoliche di molti ragazzi italiani che bevono da giovanissimi utilizzando, alcuni di loro, an- che modalità rischiose come il binge drinking («abbuffata alcolica»). Secondo l’Istat il consumo fuori pasto è diffuso soprattutto tra i giovani (18-24 anni) e i giovani adulti (25-44 anni). Altro dato preoccupante è quello che indica negli ultimi dieci anni una cre- scita del consumo fuori pasto tra le femmine: dal 14,9% del 2005 al 16,5% del 2014. Nel nostro paese troppe persone (quasi 6 milioni) superano i limiti del consumo abituale che, se- condo il ministero della Salute, prevede due unità alcoliche al giorno per gli uomini (un’unità alco- lica corrisponde a 12 g di alcol puro: un bicchiere da 125 ml di vino, una bottiglia di birra da 330 ml, o 40 ml di superalcolico), un’unità per le donne e per le persone sopra i 65 anni, nulla per chi ha meno di 18 anni e per le donne in gravidanza. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dice chiaramente che non è possibile individuare quantità di alcol «raccomandabili» o sicure per la salute: l’unica strada sicura è non bere affatto perché le bevande alcoliche sono tossiche, poten- zialmente cancerogene, in grado d’indurre dipen- denza e di causare danni diretti alle cellule di molti organi, soprattutto del cervello. Le resistenze culturali (ed economiche) Chi si è confrontato con le problematiche con- nesse all’uso delle bevande alcoliche, e soprat- tutto del vino, si sarà senz’altro reso conto che ci sono forti resistenze nelle persone. L’Italia, infatti, ha una cultura vitivinicola molto importante con radici antichissime che si intrecciano anche con la storia religiosa. Per noi la vite è una pianta sacra. Inoltre è importante ricordare il peso economico della produzione del vino: le aziende vitivinicole in Italia sono 383.645, pari al 23,5% di tutte le aziende agricole, per un totale di 632mila ettari Maneggiare il dolore contro il vuoto DI M ARIA R AFFAELLA R OSSIN La cultura e l’economia dell’alcol sono due degli elementi decisivi nella scarsa consapevolezza dei rischi legati al bere. Nella sola Italia sono quasi sei milioni le persone che dichiarano di bere oltre i limiti consigliati. Quella giovanile è la fascia più a rischio per i danni correlati all’alcol. Tra gli antidoti: genitori capaci di una comunicazione sana con i propri figli. L’ALCOLISTA E LA SUA FAMIGLIA DENTRO L’ECONOMIA DEL VINO Matthias Ripp/flickr com
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