Missioni Consolata - Aprile 2018
APRILE2018 MC 27 altri e propaganda a se stessi. La Repubblica islamica non farebbe che pensare al bene dei propri cit- tadini, migliorare i servizi, soccor- rere nelle difficoltà, trasmettere buoni insegnamenti. Ma, se da quarant’anni si va di bene in me- glio, perché la gente comune boc- cheggia nei lacci di una burocrazia pervasiva e arbitraria, vede pro- sperare una classe politica corrotta e crescere il divario tra poveri e ric- chi, osserva lo «Stato profondo» utilizzare le risorse del paese per fi- nanziare se stesso e i propri amici all’estero? Allo stesso tempo gli iraniani sono però anche stufi di vedere l’ipocrita interessamento di altri paesi ai fatti di casa loro. Non gradiscono che li si istruisca su che cosa devono fare. Durante gli eventi del dicembre 2017 ( approfondimento alla pa- gine 24-25, ndr ), quando le prote- ste contro il carovita hanno por- tato nelle strade migliaia di per- sone, diverse voci si sono levate da fuori per incoraggiare gli iraniani alla ribellione. A sentire gli incita- menti di persone al sicuro nelle proprie case, chi ha vissuto la guerra contro l’Iraq si è ricordato di quando Khomeini gridava: «A Karbala! A Gerusalemme! Combat- tere fino alla vittoria!» e mandava migliaia di giovani a morire in Iraq, mentre lui, i suoi famigliari e gli al- tri membri del clero se ne stavano a casa tranquilli. Di nuovo bisogna constatare: che differenza c’è? Subito dopo l’elezione di Trump in Iran è comparsa una serie di aned- doti che lo paragonavano ad Ah- madinejad. Gli iraniani hanno indi- viduato negli atteggiamenti del nuovo capo della Casa bianca una grande somiglianza con quelli del loro ex presidente, uno dei politici che maggiormente solletica il loro senso dell’umorismo. Perché, for- tunatamente, gli iraniani amano scherzare su se stessi. Attraverso la rete e gli sms girano decine di aneddoti, sfornati a velocità strabi- liante a ogni nuova occasione, an- che tragica. È un modo di espri- mere critica e disappunto, tolle- rato (qualcuno dice addirittura uti- lizzato, facendo circolare aneddoti ad hoc) dal regime, forse perché vi vede una valvola per far sfogare una rabbia altrimenti troppo com- pressa. Ce n’è per tutto e per tutti. Solo della Guida suprema e delle organizzazioni a lui legate (Sepah, Basij) non si parla mai diretta- mente. La Guida è il vicario in terra dell’«Imam nascosto», offendere lui è blasfemia e merita la morte. Maria Chiara Parenzo rapporti annuali sul terrorismo sti- lati dal governo americano denun- ciano l’utilizzo nelle scuole saudite di «libri di testo con insegnamenti che istigano all’intolleranza e alla violenza, in particolare verso chi è ritenuto politeista, apostata o ateo» 6 . Insomma, si fa fatica a ca- pire perché quello iraniano debba essere ritenuto peggiore di altri re- gimi. Tornando a quanto si diceva all’ini- zio, si può scegliere di illuminare solo una faccia della realtà e usare alcuni termini pro domo nostra. «Terrorismo» è uno di questi. «È tutta politica», così reagiscono gli iraniani quando si parla di tali argomenti, intendendo con ciò i propri, come gli altrui politici. Sono stufi di sentire i loro rappresen- tanti e il clero fare predicozzi agli N OTE ( 1 ) Anche qui quando si parla di iraniani si dice, in realtà, una verità parziale. Le opi- nioni che trasmettiamo sono state rac- colte nella fascia urbanizzata del nord dell’Iran. Sono trasversali per classe so- ciale (dal povero al ricco), ma non riflet- tono il pensiero di chi ha incarichi pub- blici o appartiene al clero. ( 2 ) Il nome completo è «Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica». «Sepah» significa corpo. ( 3 ) Vedi anche Annalisa Perteghella, «Due anni dalla firma del Jcpoa: l’accordo funziona ma non è ancora al sicuro», 14 luglio 2017, in www.ispionline.it. ( 4 ) Annalisa Perteghella, Tiziana Corda, «Usa e Iran: l’azzardo di Trump sul nucleare», 11 ottobre 2017, in http://www.ispionline.it. ( 5 ) Zarif: Trump ‘succhia’ i soldi dell’Arabia saudita, 22/05/2017, in www.asianews.it. ( 6 ) «…some textbooks continue to con- tain teachings that promote intolerance and violence, in particular towards those considered to be polytheists, apostates, or atheists». U.S. Department of State, «Arabia Saudita», in «Country Reports on Terrorism 2016», p. 222. © Ninara MC A
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