Missioni Consolata - Aprile 2018
APRILE2018 MC 19 L’ostinazione premiata La scintilla dell’impegno sociale a 360 gradi di questo cortese pro- fessionista, diventato oggi punto di riferimento anche politico, scattò quando si trovò, stesa sul tavolo operatorio del reparto di gi- necologia dell’ospedale da campo da lui creato a Panzi, ai confini orientali della Congo Rd, una ra- gazza che aveva fatto nascere egli stesso una dozzina d’anni prima. Era stata orrendamente stuprata come centinaia di altre sue coeta- nee. Nel 1989 fece il suo primo tentativo di dare corpo a un re- parto ospedaliero di maternità a Lemera. Distrutto dalla guerra. Ne fece un altro a Bukavu, sua città natale. Distrutto anch’esso. Infine ne mise in piedi uno a Panzi, dove dal 1999 ha curato ben 50mila donne. Un numero enorme, vit- time di stupri e di violenze sessuali di ogni genere, la gran parte con ferite di arma da fuoco ai genitali. «Identifico ognuna di loro con mia moglie», commenta. In questo trova la forza morale di proseguire nella sua opera, anche oggi che ha compiuto il giro di boa dei 60 anni. Ormai il dottor Mukwege, sopran- nominato «l’uomo che ripara le donne», è riconosciuto come uno dei più grandi esperti a livello in- ternazionale nel trattamento dei danni patologici e psicosociali pro- MC A vocati dalla violenza sessuale pra- ticata in Congo Rd in modo siste- matico. Un’arma di guerra per col- pire le donne nell’intimo del loro essere, distruggere simbolica- mente il futuro mutilando gli or- gani genitali con ogni tipo di og- getti inseriti nella vagina, anche di bimbe di pochi mesi, e praticando tagli ai seni. Squartare donne in- cinte e seppellirle ancora vive è un altro atto ricorrente durante le in- cursioni delle bande armate. Tanta crudeltà ha lo scopo preciso e immediato di annientare sul na- scere qualsiasi tentativo di ribel- lione dei villaggi, facendo sprofon- dare anche gli uomini in uno stato di sudditanza. Impunità totale Pochissimi denunciano le violenze, non solo per la paura delle ritor- sioni e dello stigma sociale, ma an- che perché i casi in cui i tribunali hanno fatto giustizia sono sinora rari, visto che queste soldataglie senza volto aggrediscono i villaggi sconfinando dagli stati vicini e si spostano senza sosta. Un dato: a fronte di 15mila accuse formali, le condanne sono state 12. «Il silen- zio è alleato degli stupratori - af- ferma Mukwege -. La vittima tace per vergogna e per paura di essere discriminata. Io devo combattere al loro fianco perché le donne sono forti, sono capaci di vivere per gli altri. Ho curato 50mila donne, ma pensiamo sempre che dietro a un numero c’è un essere umano, è questa consapevolezza che deve farci reagire. Avevo un successore, Gildo Byamungu Ma- gaju, direttore dell’ospedale di Ka- senga, l’hanno assassinato a fine aprile dell’anno scorso. Tuttavia non mi fermerò». Oltre la medicina Con mariti e figli traumatizzati, le donne, che in Africa continuano a essere il perno su cui ruota la vita sociale, sono costrette ad abban- donare famiglia e lavoro, por- tando con sé quelle profonde fe- rite che soltanto un personaggio come Mukwege è in grado di le- nire. Il suo aiuto oggi sta andando per- sino oltre, affiancandole nella ri- cerca di nuove competenze lavo- rative, offrendo l’opportunità alle più giovani di tornare a scuola e dando loro appoggio se intendono rivolgersi alla giustizia. Scelte pa- gate letteralmente sulla propria pelle. Mukwege è stato vittima di attentati, tra cui quello in cui è stata assassinata la sua guardia del corpo, e amico, Joseph Bizimana, e di irruzioni armate nella sua casa con minacce di morte e il rapi- mento della figlia. Costretto a fug- • Stupro | Violenza sulle donne | Coltan | Minerali insanguinati • Pagina precedente : il dottor Denis Mukwege in visita a Torino, lo scorso novembre. A sinistra : minatore nell’Est Rdc mostr alcuni minerali estratti. Qui a fianco : pozzo di ingresso a una miniera di cobalto, in Katanga, Congo Rd. # Fairphone CC BY-NC SA
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