Missioni Consolata - Aprile 2018

APRILE 2018 MC 11 Due stagioni Non siamo nel deserto, ma in una zona semiarida, di sabbia, poca terra, laterite e arbusti. Diffuse sono le acacie e altre piante spi- nose più basse. Qui la gente si è adattata a coltivare una terra po- vera, che dà frutto durante i mesi di pioggia, da giugno a inizio set- tembre. In quel periodo si colti- vano alcuni cereali, miglio e sorgo, di varietà adattate a que- sta scarsità di acqua e nutrienti nel sottosuolo. Con i loro grani, si ricava una farina che, preparata come una specie di polenta, costi- tuisce l’alimento base della popo- lazione. Se piove con regolarità, il raccolto sarà buono e il granaio di casa, dopo il raccolto, potrà tor- nare pieno, sperando che la scorta duri fino all’anno pros- simo. Ma spesso le piogge sono irregolari e il raccolto dell’anno, l’unico, è povero. Il cibo scarseg- gerà e sarà crisi alimentare. Dove non ci sono alternative, nei mesi della stagione secca gli uo- mini lasciano i villaggi e vanno a cercare lavoro in altre zone, e paesi. In particolare in Nigeria e in Libia. Una migrazione stagio- nale, storica, che spesso dura al- cuni anni. Quella che i nigerini chiamano «esodo», termine che indica l’ampiezza del fenomeno. Continua Galadima: «Durante la stagione secca, dopo aver finito il lavoro dei campi, molti dei nostri giovani partono. Ma io preferisco che restino al villaggio, in aiuto ai genitori. Vanno in Nigeria, in Li- bia. Non vogliamo che lo fac- ciano». Non c’è gente che vuole andare in Europa? Chiediamo. «No, ma abbiamo ancora molti giovani in Libia, dove la loro situa- zione oggi è critica. Vogliamo fare in modo che possano lavorare qui anche nella stagione secca». E continua: «In questa zona ab- biamo un sottosuolo fertile. Qui arrivava molta acqua, che irrigava più di 200 ettari. Il problema è che due dighe, Gapati e Zermo, adesso bloccano le acque della valle di Korama». Si riferisce a un avvallamento non lontano dal vil- laggio, una depressione orogra- fica che raccoglieva molte acque piovane, conservandole anche durante i mesi secchi e permet- tendo la coltivazione di ortaggi per molti mesi dell’anno. Un’alternativa Dalla metà del 2016 è attivo nella zona un progetto dell’Ong Cisv onlus di Torino, cofinanziato dall’Unione europea che prevede proprio la sistemazione di peri- metri irrigui, in modo da permet- tere la coltivazione di ortaggi du- rante la stagione secca, grazie all’acqua di pozzi scavati in un’a- rea di 70 ettari. Maman Daoda è il presidente di un’associazione di contadini, che si organizzano per lavorare nella valle di Korama durante la sta- gione secca. «Siamo pronti, vo- gliamo lavorare, in alternativa alla partenza per la Nigeria. Con la mobilitazione della popo- lazione fatta dal progetto, poca gente è partita quest’anno. Se parti, quando torni, trovi tuo fra- tello che, rimanendo, ha potuto lavorare più di te. Quando la stagione delle piogge comincerà, chi è rimasto (anche nei mesi secchi, ndr ) ha potuto la- vorare la terra e mettere da parte qualcosa per comprare i materiali e quindi coltivare il campo du- rante la stagione delle piogge, e potrà comprarsi da mangiare nel periodo nel quale il lavoro è più duro». Nei mesi di giugno e luglio infatti, il lavoro fisico è maggiore, ma le scorte dell’anno precedente sono quasi o totalmente finite. La voce delle autorità Lasciamo il villaggio di Giuirari, con le sue speranze su un futuro nel quale i giovani non dovranno più emigrare, e incontriamo il capo del corpo forestale, nella prefettura di Mirriah (capoluogo del dipartimento), che com- menta: «Sono stato in visita nella valle di Korama e ho incontrato la popolazione. Stavano facendo la divisione delle parcelle di terreno che saranno assegnate a ciascuno per coltivare ortaggi. Parlando con loro sono stato contento, perché ho capito che molti hanno rinunciato a partire per la Libia o MC A • Migranti | Traffico di esseri umani | Rotte Sahara | Cooperazione • A sinistra : i quattro testimoni dei maltratta- menti in Libia. Da sinistra: Issaka, Saidou, Nassirou e Innousa. Di fianco : la mappa del Niger con le città principali. Oltre la capitale Niamey, Zinder dove è ambientato questo articolo, Agadez e Arlit, città di passaggio dei migranti da e verso la Libia e l’Algeria. Pagine seguenti : un collage di immagini di migranti stagionali e contadini, nella re- gione di Zinder. # Niamey Dosso Tahoua Maradi Zinder Arlit Agadez Diffa

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