Missioni Consolata - Marzo 2018

involgono il bioma amazzonico: dallo sfruttamento petrolifero a quello minerario e boschivo, dalle mo- nocolture all’allevamento, dal narcotraffico all’in- sufficiente presenza dello stato. Quindi, richiama le autorità nazionali, internazio- nali e locali a comportamenti adeguati alle partico- lari necessità dell’Amazzonia: adottare piani di svi- luppo che siano realmente amazzonici; garantire la consultazione preventiva dei popoli indigeni per qualsiasi progetto; educare le comunità locali a un trattamento adeguato dei rifiuti; incentivare le au- torità accademiche allo studio scientifico della realtà amazzonica, nonché alla formazione e divul- gazione delle conoscenze maturate; spingere gli agenti pastorali ad avere una parola più profetica e decisa in difesa dell’Amazzonia. Infine, il Manifesto afferma la volontà degli esten- sori di partecipare attivamente alla realizzazione del Sinodo amazzonico del 2019 * , accompagnare le comunità amazzoniche nella ideazione ed esecu- zione di progetti sostenibili e di contrastare con determinazione tutto ciò che attenta alla vita in Amazzonia. Un Manifesto - per propria intrinseca natura - con- tiene indicazioni generali e a volte generiche, so- prattutto su una materia complessa com’è la realtà dell’Amazzonia. Tuttavia, esso è importante come base di partenza concettuale, per produrre una fo- tografia del problema e ipotizzare soluzioni, moda- lità d’azione, comportamenti. Vista sul Rio Putumayo La minga è terminata. Il giorno seguente seguo pa- dre Fernando Florez, uno degli organizzatori più impegnati, mentre accompagna al porto di Puerto Leguízamo il gruppo di partecipanti - paiono tutti allegri - che torneranno in Ecuador e in Perù. I primi salgono su una lancia a motore per passeg- geri che lascia subito la banchina e inizia a solcare le acque calme del Rio Putumayo in direzione 40 MC MARZO2018 D Nord. I secondi si accontenteranno di un vecchio barcone di legno senza finestrini e con tavolacci al posto delle sedute. Il motore tuttavia pare a posto. Dato che il viaggio verso San Antonio del Estrecho durerà due giorni e non ci sono posti di riforni- mento lungo il tragitto verso Sud, occorre fare il pieno di carburante. Il distributore sta sulla strada, qualche metro più in alto rispetto alla riva. Il co- mandante collega allora il suo barcone con la pompa di benzina attraverso un lungo tubo di gomma. Ci vuole oltre un’ora per completare il ri- fornimento. Alla fine il barcone prende il largo do- cilmente con la logora bandiera peruviana che sventola nell’aria, tra i cenni di saluto di chi è rima- sto a prua e il rumore ripetitivo dei peke peke - le piccole barche a motore - che gli passano a fianco. L’Amazzonia è (anche) questo. Paolo Moiola Sopra: un aereo della compagnia Satena sulla pista di Puerto Le- guízamo. A lato : il piccolo porto di Puerto Leguízamo sul río Putu- mayo; al centro, il barcone che ri- porterà a casa i partecipanti peru- viani della minga. Pagina accanto : un gruppo di bambini giocano a calcio sulla strada sterrata; sulla sinistra, la scuola, a destra il Centro pasto- rale del Vicariato di Puerto Leguí- zamo e, sullo sfondo, il campa- nile della chiesa di San José. D * Assemblea speciale dei vescovi sui problemi della regione pa- namazzonica convocata a Roma per l’ottobre del 2019.

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