Missioni Consolata - Marzo 2018
MARZO2018 MC 27 impietosi a riguardo: a causa della recessione negli ultimi quat- tro anni i salari hanno subito una contrazione tra il 10% e il 40%, perdendo fino al 24,9% del loro potere d’acquisto per i lavoratori adulti e del 34,5% per i giovani fino a 25 anni. Nonostante un lieve calo negli ultimi due anni, il tasso di disoccupazione continua a essere il più alto in Europa (21%), mentre la metà dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni non risulta essere impiegata. Questi ultimi, assieme ai lavora- tori sopra i 50 anni, costituiscono la fascia di popolazione che ha ri- sentito maggiormente della crisi, a fronte della mancanza di misure sociali di supporto e di politiche dedicate al loro inserimento nel mondo del lavoro. Si calcola inoltre che nel 2015 solo un greco su cinque abbia la- vorato per più di dodici mesi e questo spiega in parte perché al- meno mezzo milione di persone - su 10 milioni di abitanti totali - negli ultimi anni ha preferito la- sciare il paese e tentare fortuna altrove. Per la maggior parte si tratta di professionisti e di perso- nale ad alta formazione - dottori, ingegneri e scienziati -, con al- meno un titolo postuniversitario, master o dottorato, nel proprio curriculum. Povertà ed esclusione sociale La fotografia scattata dalla Cari- tas locale trova pieno riscontro in un altro studio recentemente condotto dall’Unione europea, secondo il quale il 22,2% della po- polazione greca si trova in «una situazione di grave povertà» (nel 2010 era stimata al 18%), ossia non è in grado di pagare un mu- tuo o un prestito, di stare al passo con le bollette, di permettersi il riscaldamento e di far fronte a spese inattese. Circa 3,8 milioni di persone, pari al 36% della popola- zione, è invece severamente a ri- schio esclusione sociale. In Eu- ropa riescono a fare peggio solo Romania e Bulgaria. Piuttosto al- larmante anche il numero di bambini che vive sotto la soglia di povertà (40%). Non meno preoc- cupante la condizione degli an- ziani, le cui pensioni hanno subito una riduzione del 50-60%, rag- giungendo la cifra media di circa 665 euro mensili, spesso utiliz- zate per mantenere un intero nu- cleo familiare. In generale, le cri- ticità maggiori provengono da problemi di lavoro (60,9%), dalla mancanza di soluzioni abitative adeguate (36,7%) e dai bisogni le- gati allo stato di salute (il 39,9% dei greci, ossia una persona su tre, ha dichiarato di avere diffi- coltà nel sostenere le cure medi- che necessarie). L’ipoteca sul futuro rimane Non solo numeri. La conferma di quanto la sofferenza sociale nel paese abbia raggiunto un livello di esasperazione si ha dalle im- magini arrivate lo scorso novem- bre dal tribunale di Atene, dove, durante la prima giornata di ven- dita all’asta delle case dei greci morosi nei confronti delle banche - per inciso, altra condizione ri- chiesta al governo di Tsipras nel- l’imminente revisione - si sono verificati scontri con la polizia al- l’interno dell’edificio che hanno costretto i notai alla fuga attra- verso un’uscita laterale. Che il debito ellenico abbia tecni- camente i giorni contati è dunque uno scenario verosimile e auspi- cabile. Che la Grecia sia invece in procinto di liberarsi definitiva- mente dalla morsa dell’austerità è più facile a dirsi che a farsi. La fine degli aiuti comunitari non si- gnificherà difatti il ritorno alla normalità per un paese che ha pagato caro il prezzo della crisi e che, con ogni probabilità, conti- nuerà a farlo anche nei prossimi anni, quasi fosse un’ipoteca sul presente e sul futuro del paese. Monia Cappuccini MC A Kohlmann Sascha /flickr.com cc IMF Photo-International Monetary Fund cc
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