Missioni Consolata - Marzo 2018

MARZO2018 MC 25 MC A • Grexit | Troika | Austerità | Esclusione sociale • Le tappe della crisi greca 2009 A ottobre il neoesecutivo socialista di Georges Papandreu rivela che il governo precedente ha falsificato i bilanci e che il deficit della Grecia supera di quattro volte il limite Ue. Vengono declassate le banche elleniche. 2010 L’Ue, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale (Fmi), cioè la cosiddetta Troika, accordano il primo programma di salvataggio: 110 miliardi di euro per l’attuazione di un piano di austerità che provoca una violenta opposizione sociale. 2011 Titoli declassati a livello «spazza- tura», vola lo spread. L’esecutivo di- missionario di Papandreu sostituito dal governo di unità nazionale del tecnocrate Lucas Papade- mos, già vicepresidente della Bce. Varata altra fi- nanziaria «lacrime e sangue». 2012 Approvate nuove misure di austerity in vista del secondo piano di aiuti di 130 miliardi di euro. Piazze in subbuglio, guerri- glia nelle strade. Amarzo arriva l’ok per la ristrut- turazione del debito. Dal voto di maggio non esce nessuna maggioranza, si torna alle urne a giugno, il leader di Nuova Democratia, Antonis Samaras, diventa Primo ministro. Nella finanziaria tagli per 10 miliardi di euro. 2013 Crollo del 23% del Pil dal 2008, disoc- cupazione record al 28% e giovanile al 60%, altri 15mila posti di lavoro tagliati nel set- tore pubblico. Antonis Samaras chiude notte- tempo la tv di stato Ert e licenzia 2.700 dipen- denti. Uccisione di Pavlos Fyssas: il leader di Alba Dorata, Nikolaos Michaloliakos, assieme ad altri 17 deputati, sono trasferiti in carcere con l’accusa di appartenere a un’organizzazione criminale. Era dalla caduta del regime dei Colonnelli che non si verificava l’arresto di parlamentari. 2014 Atene torna sui mercati finanziari e incassa quasi 4 miliardi dalla vendita di titoli di stato. I creditori esigono nuove misure di austerità per l’ultima tranche di aiuti. Il partito Syriza di Alexis Tsipras vince le elezioni europee e guadagna terreno nei sondaggi. Crisi di governo dopo la nomina del presidente della Repubblica, si torna alle urne. 2015 Il leader della sinistra radicale, Tsi- pras, vince le elezioni promettendo di rinegoziare il piano di salvataggio e di porre fine all’austerità. I conti peggiorano: indebitamento per 330 miliardi di euro, debito pubblico al 180% del Pil, insolvenza del prestito Fmi di 1,5 miliardi. Tsipras accusa i creditori di «saccheggio» e an- nuncia un referendum sulle nuove misure di au- sterità. Il 5 luglio il 61,3% vota oxi (no). L’Europa lancia l’ultimatum per evitare la Grexit. Ripren- dono i negoziati con un braccio di ferro di 17 ore: Atene capitola e riceve un terzo piano di aiuti. 2016 La Banca greca annuncia la ripresa dell’economia entro l’estate. L’Ue eroga altri 7,5 miliardi di euro utilizzati per pagare gli interessi sul debito. Il Parlamento annuncia un largo piano di privatizzazioni e vota la riforma delle pensioni e del sistema fiscale. 2017 Nonostante i segnali incoraggianti, il paese è ancora a rischio inadem- pienza. Atene prosegue sulla strada dell’austerity e approva la riforma del lavoro e nuovi tagli al wel- fare. La Germania si oppone alla rinegoziazione dei debiti esistenti avanzata da Alexis Tsipras. 2018 Potrebbe essere l’anno della fine dei programmi di aiuti ma non del con- trollo sul debito greco e sui piani di austerità da parte dei creditori internazionali. Atene prevede un rimborso di almeno il 75% entro il 2060. M.C. No Grexit: dimostrazione del 30 giugno 2015 in piazza Syntagma, ad Atene, in Grecia, contro l’uscita del paese dall’Unione Europea. Pagine seguenti : due immagini di povertà ad Atene. | Il direttore operativo del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde dà il benvenuto al primo ministro greco Alexis Tsipras prima del loro incontro presso il quartier generale dell’Fmi a Washington, DC, il 16 ottobre 2017. # Jan Wellmann/flickr com cc Jeff Djevdet_speedpropertybuyers .co.uk/flickr.com cc

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