Missioni Consolata - Marzo 2018
MARZO 2018 MC 21 che, alla luce delle specificità am- bientali e sociali del territorio se- miarido brasiliano», spiega suor Erbenia. La scuola accoglie ogni anno oltre 100 ragazzi e ragazze che, secondo la pedagogia dell’al- ternanza, per 15 giorni al mese seguono le lezioni teoriche e pra- tiche (sull’agricoltura, sul com- mercio solidale ma anche sulla ge- stione dei conflitti), mentre negli altri 15 giorni vanno a casa ad ap- plicare negli orti familiari ciò che hanno appreso. I giovani che escono dalla scuola di agroecolo- gia sono poi aiutati a trovare un primo impiego e in seguito, sem- pre in una logica di alternanza, spinti a frequentare l’università. Negli anni la Caritas di Crateús, che conta oggi circa 70 membri, ha creato 126 scuole e formato 17.000 studenti, che hanno po- tuto «imparare il rispetto della terra e la produzione di cibi sani, senza fare ricorso ai pesticidi o a pratiche tradizionali di incendio dei terreni, e impiegando tecnolo- gie idonee per l’immagazzina- mento dell’acqua. Tutto questo nella prospettiva del Bem viver (vedi box) e grazie all’opera gra- tuita di oltre 1.500 insegnanti, uo- mini e donne impegnati a titolo volontario». Erbenia non usa molto la parola provvidenza, ma ogni suo discorso trasmette piena fiducia e positività per il futuro. Il business della siccità La maggior parte dei giovani che oggi beneficiano della formazione Caritas provengono da 2.600 fa- miglie di pescatori o pescatrici d’acqua dolce, che nel Ceará rap- presentano i più poveri tra i po- veri, isolati e ignorati dalle istitu- zioni. «La Caritas di Crateùs, in- sieme al Cpp, Consiglio pastorale della pesca, e all’Ong Cisv, grazie a un progetto cofinanziato dall’U- nione europea, lavora con queste famiglie alle prese con un’aridità cronica, aggravata dal fatto che qui non piove ormai da 6-7 anni». Il problema non è solo ambientale ma politico, come ci spiega Adriano: «Il semiarido brasiliano è quello, tra tutti i semiaridi, in cui piove di più al mondo, quindi il problema non è solo la siccità ma la privatizzazione dell’acqua e l’as- senza di politiche pubbliche». La siccità anzi per molti è un busi- ness: «Le imprese legate al go- verno producono cisterne per l’acqua in plastica, che costano at- torno ai 5.000 reais (circa 1.300 euro), mentre noi le costruiamo in cemento, materiale più ecologico ed economico, che riduce i costi di un terzo». La mancanza cronica di acqua e di pesci attenta alle risorse vitali delle numerose famiglie rurali, che vivono tradizionalmente di pesca. «Noi cerchiamo di creare opportunità alternative di reddito e spingere il governo a farsi carico del problema, perché la legge vieta, di fatto, a pescatori e pesca- MC A A sinistra : una donna pescatrice del gruppo appoggiato dalla Caritas di Crateús. A fianco : manifestazione delle donne pescatrici che chiedono il riconoscimento e la valorizzazione del loro lavoro. In basso : mamma del gruppo di pescatrici con bambina. #
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