Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018

anni e per garantire giustizia e ri- parazione alle vittime. La Com- missione, che non ha poteri di ca- rattere giudiziario, potrà però in- dagare e fare chiarezza sui crimini condotti da tutte le organizzazioni armate, non solo guerrigliere, ma anche paramilitari e cercherà di accertare la verità anche sulle persone scomparse, avanzando proposte perché quanto accaduto in passato non si ripeta. Un’altra importante nomina, in questo ca- so governativa, è quella di mons. Héctor Fabio Henao Gaviria, se- gretario esecutivo della Pastorale sociale-Caritas della Chiesa co- lombiana, che è entrato a far parte del Consiglio nazionale della Pa- ce, tra i membri in rappresentanza della società civile. Si tratta di im- portanti riconoscimenti per l’im- pegno di pace della Chiesa colom- biana. (Vatican Insider) negli ultimi decenni hanno abban- donato in massa il sud e hanno scelto, per molti motivi, di migra- re. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo tutti gli sforzi per aiutare la comunità cristiana locale». (AsiaNews) CINA CHI AIUTA I POVERI? D alla fede religiosa alla fede nel partito. È lo scopo della cam- pagna attuata dal governo locale della contea di Yugan (provincia meridionale di Jiangxi), area rurale e povera dove abita una numerosa comunità cristiana: sostituire im- magini di Gesù con Xi Jinping per poter accedere ai fondi del partito contro la povertà. Recentemente un profilo social ha riportato che nella cittadina di Huangjinbu alcu- ni funzionari avevano fatto visita a famiglie cristiane per promuovere le politiche governative contro la povertà, «sciogliere il duro ghiac- cio dal loro cuore» e «trasformarli dal credere nella religione a cre- dere nel partito». Come risultato, più di 600 abitanti del paese avreb- bero «volontariamente» rimosso i loro testi e simboli religiosi, rim- piazzandoli con 453 ritratti di Xi. Il capo del programma ha detto che la campagna vuole insegnare alle famiglie cristiane quanto il partito ha fatto per sradicare la povertà. «Credono che Dio sia il loro salva- tore… dopo il lavoro dei nostri fun- zionari, realizzeranno l’errore e penseranno: non dovremmo più affidarci a Gesù, ma al partito». Ma un residente locale ha dichiarato che le famiglie hanno rimosso le figure religiose perché obbligate: «Hanno tutti un loro credo e, certo, non volevano togliere i simboli reli- giosi. Ma non c’è via d’uscita. Se non accettano, non viene data loro la quota dei fondi per la lotta alla povertà». (AsiaNews) COLOMBIA IMPEGNO PER LA PACE I l gesuita padre Francisco De Roux, da decenni impegnato per la pace e a fianco delle vittime del conflitto colombiano, è stato no- minato dal «Comité de Escogen- cia» (il Comitato di scelta incarica- to dalle Nazioni Unite) presidente della cosiddetta «Commissione Verità», l’organismo previsto dagli accordi di pace tra Governo e gruppo guerrigliero delle Farc per fare luce sul conflitto durato 53 «N oi missionari abbiamo sempre coinvolto tutti nelle nostre opere incoraggiando e rafforzando i legami tra cristiani, musulmani e seguaci della religione tradizionale», afferma padre Matteo Pettinari, 36 anni, mis- sionario della Consolata. Dal 2011 vive a Dianra, cittadina nel Nord del paese africano servendo una popo- lazione di 100 mila abitanti di etnia senoufo e malinkè. «Prossimità e fraternità guidano le nostre scelte e la cura di que- sta popolazione che vive con semplicità e ha patito grandi sofferenze e privazioni a causa di un conflitto durato quasi dieci anni. Il Nord della Costa d’Avorio è rimasto in mano ai ribelli dal 2002 al 2011 e per tutto questo tempo sono man- cati i funzionari statali, inclusi medici e insegnanti». «Qui l’humus è religioso - dice padre Matteo - vi è la certezza della presenza di Dio e la convinzione di dipendere da Lui, di conseguenza vi è un rispetto autentico, profondo, tra i fedeli cristiani e musulmani. Noi missionari siamo chia- mati “uomini di Dio”; spesso i musulmani ci domandano di pregare per loro o di ricordare nella messa i parenti cattolici defunti». Le piccole case della salute, i centri di prima alfabetizzazione e il programma di microcredito destinato alla popolazione femminile sono esempi di vera collaborazione tra cristiani e musulmani e «inse- gnano al mondo che amare Dio significa amare il pros- simo e accettare le differenze». (Vatican Insider) Costa d’Avorio: cristiani emusulmani insieme GENNAIO-FEBBRAIO2018 MC 9 MC R Costa d’Avorio - Padre Matteo Pettinari nella missione di Dianra in un giorno di festa. #

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