Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018

fuggono la miseria aggravata dal degrado ambien- tale». [...] In molti Paesi di destinazione si è largamente dif- fusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicu- rezza nazionale o l’onere dell’accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio. Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupa- zione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano. Tutti gli elementi di cui dispone la comunità inter- nazionale indicano che le migrazioni globali conti- nueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le con- siderano una minaccia. Io, invece, vi invito a guar- darle con uno sguardo carico di fiducia, come op- portunità per costruire un futuro di pace. 3. Con sguardo contemplativo La sapienza della fede nutre questo sguardo, ca- pace di accorgersi che tutti facciamo «parte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li ac- colgono, e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione è univer- sale, come insegna la dottrina sociale della Chiesa. Qui trovano fondamento la solidarietà e la condivi- sione». Queste parole ci ripropongono l’immagine della nuova Gerusalemme. [...] Abbiamo bisogno di rivolgere anche sulla città in cui viviamo questo sguardo contemplativo, «ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze [...] promuovendo la solidarietà, la fraternità, il de- siderio di bene, di verità, di giustizia», in altre pa- role realizzando la promessa della pace. Osservando i migranti e i rifugiati, questo sguardo saprà scoprire che essi non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio, capacità, energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native, e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono. Saprà scorgere anche la creati- vità, la tenacia e lo spirito di sacrificio di innumere- voli persone, famiglie e comunità che in tutte le parti del mondo aprono la porta e il cuore a mi- granti e rifugiati, anche dove le risorse non sono abbondanti. Questo sguardo contemplativo, infine, saprà gui- dare il discernimento dei responsabili della cosa pubblica, così da spingere le politiche di acco- glienza fino al massimo dei «limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso», considerando cioè le esigenze di tutti i membri dell’unica famiglia umana e il bene di ciascuno di essi. Chi è animato da questo sguardo sarà in grado di riconoscere i germogli di pace che già stanno spun- tando e si prenderà cura della loro crescita. Tra- sformerà così in cantieri di pace le nostre città, spesso divise e polarizzate da conflitti che riguar- dano proprio la presenza di migranti e rifugiati. 4. Quattro pietre miliari per l’azione Offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vit- time di tratta una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando, richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, pro- muovere e integrare. “A CCOGLIERE ” richiama l’esigenza di ampliare le pos- sibilità di ingresso legale, di non respingere profu- ghi e migranti verso luoghi dove li aspettano perse- cuzioni e violenze, e di bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali. [...] “P ROTEGGERE ” ricorda il dovere di riconoscere e tute- lare l’inviolabile dignità di coloro che fuggono da un pericolo reale in cerca di asilo e sicurezza, di impe- dire il loro sfruttamento. Penso in particolare alle donne e ai bambini che si trovano in situazioni in cui sono più esposti ai rischi e agli abusi che arri- vano fino a renderli schiavi. [...] “P ROMUOVERE ” rimanda al sostegno allo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati. Tra i molti strumenti che possono aiutare in questo compito, desidero sottolineare l’importanza di assicurare ai bambini e ai giovani l’accesso a tutti i livelli di istru- zione [...] “I NTEGRARE ” , infine, significa permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della società che li accoglie, in una dinamica di arricchi- mento reciproco e di feconda collaborazione nella promozione dello sviluppo umano integrale delle comunità locali. [...] 5. Una proposta per due Patti internazionali Auspico di cuore che sia questo spirito ad animare il processo che lungo il 2018 condurrà alla defini- zione e all’approvazione da parte delle Nazioni Unite di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, l’altro riguardo ai rifugiati. In quanto accordi condivisi a livello globale, questi patti rappresenteranno un quadro di riferimento per proposte politiche e misure pratiche. Per que- sto è importante che siano ispirati da compassione, lungimiranza e coraggio, in modo da cogliere ogni occasione per far avanzare la costruzione della pace: solo così il necessario realismo della politica internazionale non diventerà una resa al cinismo e alla globalizzazione dell’indifferenza. [...] 6. Per la nostra casa comune Ci ispirano le parole di San Giovanni Paolo II: «Se il “sogno” di un mondo in pace è condiviso da tanti, se si valorizza l’apporto dei migranti e dei rifugiati, l’umanità può divenire sempre più famiglia di tutti e la nostra terra una reale “casa comune”». Molti nella storia hanno creduto in questo “sogno” e quanto hanno compiuto testimonia che non si tratta di una utopia irrealizzabile. Tra costoro va annoverata Santa Francesca Saverio Cabrini, di cui ricorre nel 2017 il centenario della nascita al cielo. [...] Francesco 82 MC GENNAIO-FEBBRAIO2018 MC informa

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=