Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018
GENNAIO-FEBBRAIO2018 MC 63 missione delle funzioni cerebel- lari), le sensazioni alterate (formi- colii, parestesie, dolore), senso di affaticamento, disturbi della sfera sessuale come l’impotenza, di- sturbi affettivi, ansia, depressione (dapprima psicogena reattiva e successivamente biologica da squilibrio dei sistemi serotoniner- gici). Dopo circa 20-30 anni di malattia, compare un decadimento cogni- tivo nella maggior parte dei pa- zienti. Le terapie attuali e future Le terapie attualmente usate sono sintomatiche per limitare i danni delle ricadute e di tipo im- munosoppressivo per allungare il più possibile i tempi di remissione della malattia e rallentarne la pro- gressione. Già da alcuni anni però sono in corso ricerche, che preve- dono l’uso di cellule staminali, nel tentativo di stimolare la produ- zione di nuova mielina, per ri- durre il danno assonale. Per i malati di Sm è fondamentale l’aiuto dei loro cari o comunque sta sconosciuta. Si sa che il si- stema immunitario attacca la pro- teina basica della mielina, consi- derandola estranea all’organi- smo, grazie alle sue cellule, che superano la barriera emato-ence- falica di difesa e si dirigono nel si- stema nervoso centrale, provo- cando infiammazione e perdita della mielina. Anche se c’è una predisposizione genetica, tuttavia la Sm non è una malattia ereditaria. È quindi infondato il timore di trasmet- terla ai figli (al massimo viene tra- smessa la predisposizione ad am- malarsi, che però necessita, come visto, anche di fattori ambientali per dare origine alla malattia). Questo significa che per le donne con Sm, che lo desiderano, non è impossibile intraprendere una gravidanza. È però necessario va- lutare attentamente la necessità di essere aiutate nell’accudi- mento dei figli, nel momento in cui dovessero presentarsi rica- dute della malattia. Tra i sintomi della Sm, oltre a quelli già citati precedentemente, ci sono anche i problemi di equili- brio e di coordinazione (compro- di persone che se ne prendano cura non solo per la disabilità a cui vanno incontro, ma per gli stati depressivi in cui possono tro- varsi e che possono portare a ten- tativi di suicidio (il rischio di suici- dio tra i malati di Sm è di 1:15, ri- spetto alla popolazione normale). La depressione può ridurre l’ade- renza alla terapia, le performance cognitive e aumentare il senso di affaticamento, quindi è fonda- mentale un suo trattamento, che si è osservato essere associato a una riduzione della produzione di citochine pro-infiammatorie nei pazienti con Sm recidivante-re- mittente. Rosanna Novara Topino (quinta puntata - continua) MC R S ITI WEB : • www.hsr.it • www.aism.it • www.iononsclero.it • www.genitoriconsclerosimultipla.it © nfomedics it (Roche) © Paolo Moiola
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