Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018
• Tanzania | Disabilità | Educazione | Donne | Salute • GENNAIO-FEBBRAIO2018 MC 53 avrebbe potuto fare la loro mamma. Quando tuttavia gli im- pegni del servizio missionario per suor Magda aumentarono, com’era inevitabile che fosse, e le bambine cominciarono a essere grandicelle, si pensò di trovare una famiglia a cui affidarle. E non fu difficile, grazie a quella solida- rietà molto diffusa in Africa per cui i bambini che non hanno geni- tori spesso trovano abbastanza facilmente una famiglia che si prende cura di loro. Una donna, una madre di famiglia, residente nei pressi dell’ospedale si offrì e Maria e Consolata furono affidate a lei. Non poteva essere diversamente perché anche il papà delle due bambine, dopo un certo girova- gare nelle città vicine (lui diceva di andare alla ricerca del lavoro), provato nel fisico per gli stenti e per il troppo bere, dopo qualche anno dalla perdita della moglie morì. P er Maria e Consolata, coc- colate e conosciute da tutti, missionari e missionarie e amici vari di servizio o passaggio nella missione, a Ikonda ci furono gli anni della scuola materna e delle elementari vissuti con buon profitto. Ormai pronte per la scuola secondaria si pensò che le due, date le buone premesse quanto a impegno, avrebbero po- tuto continuare gli studi a Ilamba, in un collegio retto anch’esso dalle missionarie della Consolata. MC A E quindi ecco il primo trasferi- mento per le sorelle Mwikikuti, che non ci stavano nella pelle al- l’idea di poter proseguire negli studi. Tanto Maria che Consolata sono sempre state molto vivaci intel- lettualmente e tenaci nel prefig- gersi obiettivi e poi raggiungerli, collaborando in piena armonia e guardando al futuro sempre con grande ottimismo, nonostante gli inevitabili limiti della loro fisicità. Il Signore prende ma dà pure. Quello che Maria e Consolata non hanno rispetto alle loro coetanee, lo hanno ricevuto in dono, senza merito alcuno, in intelligenza e cuore. Sono sempre sorridenti e ottimiste. È raro vederle tristi. E la Provvidenza ha fatto il resto per loro. Quella Provvidenza che si chiama benefattori. Ossia uo- mini e donne che testimoniano Cristo e nella preghiera e nel con- creto perché aperti alla fratel- lanza universale e capaci di get- tare ponti. Pagina precedente : Maria e Consolata nell’università cattolica di Iringa, Tanzania, festeggiate e sostenute dalle missionarie della Consolata e altri amici. A sinistra : veduta della Rucu, Ruaha Catho- lic University , l’università di Iringa. A sinistra, in basso: veduta dell’ospedale di Ikonda, completamente rinnovato dal tempo in cui ha accolto Maria e Consolata. Qui sotto : il vescovo di Njombe, mons. Al- fred Maluma, con Maria e Consolata nel 2003 all’ospedale di Ikonda. #
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