Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018

Q uello che sta accadendo nel mar Mediter- raneo e sulle coste libiche non si può più tacere. Ci sono filmati e testimonianze che ora pesano come macigni sulla Co- munità internazionale, e sull’Europa in primis. Racconti che arrivano all’attenzione dell’opinione pubblica grazie al coraggioso lavoro di giornalisti disposti a rischi personali in nome della verità dei fatti, grazie alle stesse persone migranti che fanno conoscere la loro storia nonostante il rischio di ri- torsioni, e grazie alla presenza in mare di soccor- ritori che partono con un preciso scopo: salvare vite umane. Migliaia, se non decine di migliaia di esseri umani, prima di venire obbligati a partire affidandosi alla roulette russa del mare, sono vittime per mesi di violenza da parte di carcerieri e trafficanti. Succede da anni, ma solo dall’autunno del 2017 se ne parla apertamente, dopo la strage del 6 novem- bre (almeno 52 morti causati dal comportamento scorretto delle autorità libiche, si veda box ) e altri fatti angoscianti come quelli mostrati dal video della Cnn in cui si assiste a una compravendita di giovani dell’Africa subsahariana. Un vero e pro- prio commercio di «schiavi» in terra libica. Il 27 novembre, poi, hanno destato ulteriore indigna- zione le immagini di decine di bambini denutriti e coperti di piaghe recuperati dalla nave Aquarius dell’Ong Sos Mediterranée su indicazione del Imrcc di Roma. Sul peschereccio dal quale sono stati prelevati c’erano 421 anime. Prima di lasciare la terra ferma erano stati chiusi per mesi in condi- zioni più che disumane in prigioni illegali gestite dai trafficanti. 42 MC GENNAIO-FEBBRAIO2018 D Cosa (non) vediamo in Libia DI D ANIELE B IELLA Lo sappiamo da tempo: in Libia i migranti subiscono brutali forme di violazione dei loro diritti. Nonostante questo, l’Italia ha fatto un accordo con Al-Sarraj che mira a scoraggiarne la par- tenza. Così sono diminuite le partenze e i morti in mare, ma di fatto sono peggiorate le condi- zioni delle persone sulla terra ferma. I DIRITTI UMANI VIOLATI E L’ACCORDO ITALIA-LIBIA Pagg. 42-44. I drammatici momenti del naufragio del 6 novembre 2017: le persone tentano di fuggire dalla nave della Guardia co- stiera libica per raggiungere quella della Ong. | Gennaro Giudetti durante l'intervento. | Giudetti issa a bordo il corpo senza vita di un bimbo di tre anni. Foto di Lisa Hoffmann di Sea-Watch. D

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