Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018
volta su indicazione di Imrcc, sono trasferiti da noi, dalla nave dell’Ong Save the children , la Vos Hestia , altri 109 migranti recuperati in un’altra zona delle acque internazionali. Arriviamo al to- tale di 371 persone, di 16 nazioni diverse, tra cui 54 minori non accompagnati. «Ora fate rotta verso l’Italia, domani vi diremo il porto di sbarco», è l’indicazione della Guardia co- stiera italiana. Sull’Aquarius si fa evidente la stanchezza di una giornata pazzesca, e tutti si addormentano, men- tre la squadra di Sos Mediterranée rimane sveglio a turni per controllare la situazione generale. Il ritorno verso l’Italia e lo sbarco Il giorno dopo i salvataggi è un giorno fondamen- tale. Le persone, per la prima volta dopo mesi, se non anni, in cui sono state alla mercé di predoni del deserto, sfruttatori e trafficanti di ogni specie, finalmente hanno qualcuno di cui fidarsi: la sensa- zione è immediata, e molti si aprono sia con il team medico di Msf, sia con noi giornalisti. Raccontano storie di speranza e di orrore, di quanto hanno subito in Libia e in altri luoghi dove l’umanità sembra essere stata dimenticata. «Sono stato venduto cinque volte, mi trattavano come un oggetto, non una persona», mi dice un ra- gazzo 17enne proveniente dal Gambia. Poco lon- tano, un ragazzo non riesce a camminare bene per le conseguenze di colpi d’accetta ricevuti sui piedi. Una donna piange disperata mentre guarda i bambini sani e salvi a bordo: non sono i suoi. I suoi li ha persi in un naufragio a luglio, prima di essere respinta dalla Guardia costiera libica. Erano tre, avevano 1, 3 e 5 anni. 40 MC GENNAIO-FEBBRAIO2018 D Ci sono anche famiglie intere, scappate dai rapi- menti sempre più frequenti a Tripoli, capitale della Libia, e ci sono famiglie siriane che hanno sperato fino all’ultimo che la guerra iniziata nel 2011 terminasse, ma alla fine hanno lasciato tutto per partire. Loro hanno pagato di più per il viag- gio, attorno ai mille dollari a testa, e in cambio hanno ricevuto un «trattamento» migliore, senza violenze. Gran parte delle persone dell’Africa subsaha- riana, con meno soldi a disposizione, hanno subito vessazioni quotidiane dai carcerieri, comprese le telefonate ai parenti per spillare loro soldi da in- viare via money transfer . Tutto il male del recente passato, però, scompare temporaneamente sulla nave che li ha salvati: par-
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