Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018
Differenze e timori II tre decenni trascorsi dall’inizio del processo di liberalizzazione a Taiwan hanno fatto sì che, special- mente le nuove generazioni, si siano abituate a vivere in democra- zia e ad apprezzarne i vantaggi, in termini soprattutto di libertà di pa- rola, espressione e movimento. Notevole è la differenza con la si- tuazione politica della Cina conti- nentale, ove il regime è totalitario, non accetta nessun dissenso, li- mita la libertà di stampa, incarcera chi vuole. Sulla base di queste grandi differenze, è facilmente comprensibile come quella parte di popolazione taiwanese più affe- zionata all’ideale democratico veda con grande preoccupazione la possibilità di un’annessione da parte di Pechino. Mirco Elena (prima parte- continua) dotarsi di ogni genere di arma- menti, anche dei più distruttivi. Nell’ottica di Pechino è indubbio che gli Usa abbiano ripetutamente interferito nelle loro questioni in- terne: Pechino considera che il rapporto con Taiwan rientri in quell’ambito. L’ingerenza ameri- cana non sarebbe che l’ultima in ordine di tempo, dopo quelle avve- nute nel passato da parte di molte potenze europee (Italia inclusa) e del Giappone. Anche per questo motivo, gli interventi americani ri- vestono particolare importanza, riaprendo la piaga delle antiche umiliazioni e dei tanti soprusi su- biti. Dall’altro lato l’utilità per gli Usa di disporre di un fidatissimo al- leato a poche centinaia di chilome- tri dalle coste cinesi è evidente, specie dal punto di vista militare. Per gli Usa, Taiwan è come un’i- naffondabile portaerei da cui poter influenzare, spiare, attaccare il ter- ritorio estremo asiatico e chiara- mente hanno tutto l’interesse a che questa situazione si prolunghi il più possibile. 30 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2018 TAIWAN A RCHIVIO MC • Ugo Pozzoli, Taiwan, perché?, dossier , giugno 2016; • Eugenio Boatella - Mathews Odhiambo, Cambiare il nome ma non il cuore, dossier , giugno 2016. N OTE ( 1 ) Durò 38 anni, fino al 1987. Fu il record mondiale di durata fino a quel momento. ( 2 ) La dominazione giapponese su Taiwan iniziò nel 1895. ( 3 ) Si produsse a seguito delle mani- festazioni antigovernative iniziate il 28 febbraio del 1947 (da qui il nome 228: 2 per il mese, 28 per il giorno), motivate dall’insoddisfazione di parte della popolazione per il nepoti- smo e la corruzione dell’amministra- zione del Kmt e per le fallimentari politiche economiche. La scintilla della protesta fu (similmente all’ini- zio della primavera araba in Tunisia, pochi anni fa) il diverbio tra una ven- ditrice di strada e un ufficiale anti- contrabbando. Dalle tensioni si passò all’aperta rivolta, che venne violente- mente soppressa dal governo, por- tando all’uccisione di migliaia di civili. Si noti peraltro come, in alcune fasi della rivolta, taiwanesi che avevano prestato servizio nell’esercito nippo- nico furono responsabili dell’ucci- sione brutale di molti residenti cinesi, fuggiti dal continente. Alla fine, i morti causati dagli eventi iniziati il 28 febbraio 1947 furono migliaia. ( 4 ) Con due conflitti (noti come «guerre dell’oppio», 1839-1842 e 1856-1860), l’Impero britannico im- pose alla Cina della dinastia Qing l’importazione di oppio dalle proprie colonie indiane. ( 5 ) E similmente minoranze come quella tibetana o quella uygura. Qui sotto : una affollata seduta di «Falun Gong», disciplina di meditazione di scuola buddhista, contrastata nella Cina continentale. # © archivio MC
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