Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018
GENNAIO-FEBBRAIO2018 MC 25 T ra i tanti luoghi del nostro pianeta ove le tensioni politiche potrebbero por- tare a uno scontro mili- tare su grande scala, spicca sicu- ramente Taiwan per la sua storia drammatica. Con la fine della seconda guerra mondiale, si ebbe in Cina la ripresa del conflitto civile che divideva da tempo i nazionalisti del Kuomin- tang (Kmt) e i comunisti di Mao Ze Dong. Lo scontro fratricida era stato momentaneamente sospeso per fare fronte comune all’inva- sione giapponese, ma riprese nel 1946, poco dopo la sconfitta dell’e- sercito nipponico. Temprati da molti anni di lotta, i comunisti eb- bero la meglio e, nel 1949, costrin- sero gli avversari del Kmt a ritirarsi dal continente e a rifugiarsi, as- sieme a due milioni di profughi po- litici, sulla piccola isola che si tro- TAIWAN E LA CINA / prima parte Una matrigna (troppo) possessiva Nel 1949 le truppe nazionaliste di Chiang Kai-shek furono sconfitte da quelle comuniste di Mao Ze Dong. I nazionalisti si rifugiarono sull’isola di Taiwan, da poco liberata dal dominio giapponese. Da allora Taiwan e Cina popolare non hanno mai firmato una tregua. Pechino considera l’isola una «provincia ribelle». Nel frattempo lo stato taiwanese, pur riconosciuto da pochi paesi, ha raggiunto un notevole livello di sviluppo. vava poco al largo delle coste della provincia del Fujian. Qui giunta, l’armata in rotta impose la legge marziale 1 , applicata con il pugno di ferro dal suo leader, il «generalis- simo» Jiang Jieshi (da noi meglio noto come Chiang Kai-shek). Egli ri- TAIWAN di MIRCO ELENA MC A Sopra : cambio della guardia al mausoleo di Chiang Kai-shek a Taipei # © Mirco Elena
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