Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018

GENNAIO-FEBBRAIO2018 MC 21 formazione politica ammessa alle elezioni. Un risultato storico e ina- spettato che il padre-padrone del Gambia non accetta. Minacciando di scatenare gli oltre tremila ribelli della Casamance, regione indipen- dentista del Sud del Senegal con cui il Gambia mantiene da anni re- lazioni pericolose, il dittatore «fiero di esserlo» - come dichiarò pochi mesi prima delle elezioni in un’intervista alla rivista Jeune Afri- que - si rifiuta di lasciare il potere e costringe all’esilio il rivale Adama Barrow. Questo uomo d’affari scelto come capofila della coali- zione d’opposizione, si rifugia a Dakar aspettando di poter rien- trare nel paese da nuovo legittimo presidente. Il popolo ha deciso Il Senegal, potenza regionale che da anni aspettava il pretesto per sconfinare in Gambia, chiede e ot- tiene dalla Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao) la guida di una missione africana per evitare la degenera- zione in una violenta guerra civile. In quei concitati giorni la popola- zione di Banjul non smette di pro- testare, sfidando pacificamente la disperata e spietata repressione di un regime dai giorni contati. Finalmente il dittatore cede alle pressioni internazionali e lascia il potere e il paese (21 gennaio). Il legittimo presidente Barrow può insediarsi il 26 gennaio. Simbolo del sollevamento gam- biano è l’hashtag #GambiaHasDe- cided , «Il Gambia ha deciso», frase pronunciata da Adama Bar- row e ripresa sulle magliette di migliaia di manifestanti. Quelle magliette, che oggi si vedono per- sino sulle statue cittadine, sono state stampate clandestinamente da Tidjane Barrow, artista poco conosciuto in Gambia (finora) che porta lo stesso cognome del primo presidente democratica- mente eletto. «Erano i primi di gennaio quando, un pomeriggio, degli uomini armati hanno fatto irruzione nel mio laboratorio. Ero solo, per fortuna. I miei amici erano in piazza a regalare le ma- gliette alla gente». Dopo averlo picchiato e arrestato, gli uomini della Nia danno fuoco alla sua pic- cola stamperia fai-da-te. «Era- vamo stanchi di vivere nella paura, così ci siamo ribellati cam- biando le cose pacificamente, con mezzi democratici. Questo signi- fica il messaggio sulle magliette: MC A • Dittatura | Democrazia | Diritti umani • Pagina precedente : la statua del milite ignoto a Banjul, con la maglia della protesta anti Jammeh. A sinistra : un fan dell’ex presidente Yahya Jammeh, a una delle frequenti manifestazioni. Qui a sinistra : mercati nelle vie periferiche di Banjul. In basso : un murale che ritrae il presidente Adama Barrow. # Il Gambia in cifre • S UPERFICIE : 11.295 Km 2 , inferiore a quella del Trentino Alto Adige. • P OPOLAZIONE : 2 milioni di abitanti, crescita demografica annuale 3,2%. • L INGUE : inglese (ufficiale), altre lingue, mandingo, wolof, fulfuldé. • R ELIGIONI : islam 94,9%, cristianesimo e altri 5,1%. • S PERANZA DI VITA : alla nascita: 60,5 anni. • M ORTALITÀ INFANTILE : nei primi 5 anni 47,9‰ • A LFABETIZZAZIONEDEGLI ADULTI : 55,6% • I NDICE DI SVILUPPO UMANO : posizione 173/188 (Pnud). • P IL : 1,03 miliardi di dollari usd/anno. • P IL / ABITANTE : 488 dollari usd/anno. • V ARIAZIONE DEL P IL : +2,99%. • R IMESSE DEI MIGRANTI : 181 milioni di usd.

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