Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018
I RASTAFARIANI IN ITALIA E IL LEGAME CON L’ETIOPIA Shashamane, la Terra promessa Un esempio anticoloniale L’Etiopia del negus Hailè Selassiè è un modello: uscita vittoriosa dalla guerra contro l’Italia è un paese (quasi) mai colonizzato. Con una cultura e una fede svi- luppate in secoli di indipendenza. Un esempio virtuoso per tutti i paesi che stanno cercando di su- perare la dolorosa esperienza del colonialismo e inseguono l’auto- determinazione e l’indipendenza. Non solo in Africa. In Giamaica, già dagli anni Trenta, si è svilup- pato un movimento che guarda proprio all’Etiopia e al suo impe- ratore, come a un esempio da se- guire nella lotta di emancipazione D imentichiamo, almeno per un momento, Bob Marley, i dreadlocks e la marijuana. E invece di rincorrere gli stereotipi che inse- guono i rastafariani, torniamo in- dietro nella storia. Shashamane, la città dei rasta in Etiopia, è il sim- bolo di un’utopia nata negli anni Trenta, quella del grande ritorno della diaspora delle popolazioni nere alla loro madrepatria, Africa. Un’utopia, appunto. Ma come tutte le utopie ha un suo fascino e questa, per di più, è ancora viva e i rastafariani sono ancora lì. Nono- stante le persecuzioni e le diffi- coltà vissute negli anni. ETIOPIA di ENRICO CASALE, foto di JUSTINE BOULO/ AFP MC A GENNAIO-FEBBRAIO2018 MC 15 Nel 1930 in Etiopia viene incoronato imperatore Hailè Selassiè. Negli stessi anni, nei Caraibi, nasce un movimento della diaspora afro che guarda al negus come al messia. Lui concede una terra a chi voglia fare ritorno in Africa. Inizia così l’utopia del ritorno della diaspora africana.
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