Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2018
14 MC GENNAIO-FEBBRAIO2018 un test attitudinale per capire se hanno le caratteristiche impren- ditoriali. Chi è selezionato deve procurarsi il permesso di lavorare nella zona prescelta, poi gli si af- fida il chiosco». Il chiosco, che ha oggi un valore di circa 1.200 dollari resta di pro- prietà dell’Ared. «Il valore ag- giunto non è il chiosco in sè, bensì i servizi che forniamo. Ven- derlo sarebbe troppo caro per i nostri agenti, e inoltre dovreb- bero fare manutenzione, che in- vece resta a nostro carico. Ven- diamo il modello di business: il franchising . Per questo motivo abbiamo creato molti servizi con l’obiettivo di produrre abba- stanza reddito per noi e per gli agenti». Next step (prossimo passo) Il passo successivo è la raccolta di informazioni e dati a partire da questi clienti. Le informazioni rac- colte saranno memorizzate nel chiosco e inviate al computer centrale. «Una cosa che vogliamo integrare è l’Iot, (l’internet delle cose o in- ternet of things , è un sistema di sensori e di elaborazione dei dati forniti dagli stessi, di cui si parla molto, ndr ). Attualmente uno de- gli ostacoli è come fare il monito- raggio dei chioschi quando sono sul terreno. L’operatore lavora bene? Fornisce tutti i servizi al cliente? Stiamo incorporando l’Iot sul chiosco per ottenere molte informazioni e sapere cosa succede esattamente, in ogni mo- mento. Stiamo integrando anche il Gps, altri sensori ambientali, che ci dicono quante persone ci sono intorno al punto vendita. Riusciremo a fare il monitoraggio dell’attività da remoto oltre che ad accumulare informazioni». Espansione territoriale Henri Nyakarundi vede un grande futuro per il suo chiosco. Si spinge a valutare una potenzialità di 50-100.000 chioschi in 20 paesi africani. E ha già in testa una ben precisa strategia di espansione. «Attualmente abbiamo 30 chio- schi in Rwanda e 5 in Uganda, dove abbiamo appena comin- ciato. Per quattro anni abbiamo testato i modelli e la tecnologia. Ora tutto è pronto e vogliamo espanderci. La strategia che se- guiremo per i nuovi paesi è quella di lavorare con partner locali. Vo- gliamo realizzare una licenza della tecnologia che venderemo nei paesi. Questo ci fa guada- gnare meno ma ci permette di espanderci più rapidamente. Il Rwanda è il solo paese in cui con- trolliamo tutta la catena di va- lore. In Uganda, ad esempio, ab- biamo diviso il territorio in 5 aree geografiche, ognuna seguita da un responsabile. È lui che fa sele- zione, formazione e monitoraggio degli agenti. Noi ci occupiamo della tecnologia, e dell’adatta- mento al contesto. Dividiamo i guadagni tra noi, il responsabile di area e l’agente che gestisce il chiosco. È un modello di espan- sione attraverso il partenariato». Il prossimo mercato che attrae Henri è la Nigeria. «Grande e dif- ficile. C’è una grande corruzione. Se riesci lì, riesci ovunque». Marco Bello RWANDA Qui a fianco : particolare del chiosco multiservizi parcheggiato davanti all’ufficio di Ared a Kigali, Rwanda. In basso : ancora Henri Nyakarundi ri- preso con i pannelli fotovoltaici del suo chiosco. #
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