Missioni Consolata - Dicembre 2017

Due mistiche di oggi Marie-Melanie Rouget (1883-1967), mistica fran- cese, tra le più grandi del secolo XX, giunse alla fede dopo una tormentata vita anonima, attana- gliata dalla sofferenza e dal dubbio. La morte pre- coce del fratello minore nel giorno di Natale la se- gnò tanto da farle assumere lo pseudonimo di Ma- rie Noël. In «Diario segreto» rivive il rapporto orante con Dio che arriva fino al disgusto che si materializza nella nausea. «- Eccovi, mio Dio. Voi mi cercate? Che cosa mi chie- dete? Non ho niente da darvi. Dal nostro ultimo incon- tro non ho messo da parte nulla per Voi. Niente… non una buona azione. Ero troppo stanca. Niente… non una buona parola. Ero troppo triste. Nient’altro che il di- sgusto di vivere, la noia, la sterilità. - Dammeli! - La fretta, ogni giorno, di vedere la giornata finita senza che sia servita a nulla. Il desiderio di riposo lon- tano dal dovere delle opere. Il disinteresse del bene che dovrebbe essere compiuto, il disgusto di Voi, o mio Dio! - Dammeli! - Il torpore dell’anima, i rimorsi della mia mollezza e la mollezza più forte dei rimorsi… - Dammeli! - Il bisogno di essere felice, la tenerezza che sfinisce, il dolore di essere io, senza scampo... - Dammeli! - Turbamenti, spaventi, dubbi… - Dammeli! - Signore! Come un cenciaiolo andate raccogliendo im- mondizie e rifiuti. Che cosa ne volete fare, Signore? - Il Regno dei Cieli ». (Marie Noël, Diario Segreto , Società Editrice Interna- zionale, Torino 1961, 44). Insegnaci a pregare COSÌ STA SCRITTO di Paolo Farinella, prete 10. Pregare e l’angoscia del nulla DICEMBRE2017 MC 31 Per un approfondimento: oltre al Diario segreto , appena citato, cf Benoît Lobet, Mio Dio, io non ti amo. Fede e spi- ritualità in Marie-Noël , SEI, Torino 1996; Ferdinando Ca- stelli, s.j., « Marie Noël, Sorella delle “anime turbate” », in La Civiltà Cattolica , quaderno 3866, vol 3 (2011), 107. L’autore presenta alla cultura italiana la grande figura di Marie Noël, quasi sconosciuta prima, se si eccettua la pubblicazione del Diario segreto (1961) e della biografia di Lobet (1996) da parte dell’Editrice SEI di Torino sopra citati. L’articolo ben fatto descrive la personalità profonda di Marie che ha fatto della propria inquietudine il «dove» dell’intimità con Dio. In Marie Noël troviamo la stessa esperienza di Te- resa di Lisieux, da cui essa fu affascinata, che non chiede nulla, ma si limita ad amare. In lei troviamo anche Teresa d’Avila che, da mistica visse nel dub- bio perenne dell’esistenza di Dio, che nemmeno l’abbandono totale fino alla consunzione delle sue viscere poterono alleviare. In lei ancora incon- triamo Juan de la Cruz, amico, confidente e confes- sore di Teresa d’Avila, esperto di «notti oscure», che, prigioniero torturato dell’Inquisizione spa- gnola, offriva a Dio pure la sua impotenza di rea- gire. In Marie echeggia san Paolo che, annichilito dalle liti e dalle competizioni tra Corinzi, continua a gridare dal profondo della sua esperienza interiore: «Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono» (1Cor 1,27-28). Un’altra mistica, anch’essa francese, professione assistente sociale, è Madeleine Delbrêl (1904- 1964) nata nell’ateismo militante e annegata nell’«abbagliamento» di Dio, con cui lottò come e più di Giacobbe: «Non prega solo cinque minuti, ma affonda nella pre- ghiera. E lo fa in ginocchio perché vuole essere sicura di farlo realmente, anche col corpo e non soltanto con le idee. Ecco la sua conversione: si è gettata di colpo nel centro della fede; ha abbracciato impetuosamente Dio e si è lasciata abbracciare, senza nemmeno esser certa che le braccia di Lui, nel buio, fossero protese. Si è get-

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