Missioni Consolata - Dicembre 2017

30 MC DICEMBRE2017 riodo postclassico la civiltà maya sopravvisse nelle regioni setten- trionali, dove, però, subirono l’in- vasione e il dominio dei popoli del Messico centrosettentrionale, come i Toltechi di Tula. Ci fu una fusione che produsse quella che viene chiamata la civiltà maya- tolteca, in cui ai caratteri tradizio- nali della cultura maya si aggiun- sero una mentalità più forte- mente militaristica e l’introdu- zione di nuovi culti. Inizialmente ebbe un periodo di splendore ed egemonia locale la città di Chichén Itzá, dove furono costruiti monumenti di tale inte- resse (come la piramide detta El Castillo) da far entrare il sito nel novero delle sette meraviglie del mondo. Alla sua crisi, intorno al 1220, emerse l’ultima importante città maya, Mayapán, che eser- citò il proprio dominio regionale fino al 1440. Quando nella re- gione arrivarono gli spagnoli (lo Yucatán fu conquistato da Franci- sco de Montejo nel 1541), la grande civiltà maya era pressoché scomparsa. Gli spagnoli s’impe- gnarono in un’opera di sradica- mento di quel che era rimasto della cultura e della religione lo- cali, distruggendo monumenti, documenti e usanze e imponendo i propri modelli culturali e la reli- gione cattolica. Il re di Spagna af- fidò ai conquistatori, con l’istitu- zione dell’ encomienda (affida- mento), lo sfruttamento del terri- torio e degli abitanti, con l’impe- gno a convertire la popolazione indigena al cattolicesimo. Le anti- che città maya furono sostituite da città di modello europeo, come Mérida, nuova capitale dello Yucatán. Quali furono le cause del declino di una civiltà tanto forte? Alcuni studiosi ipotizzano cause come l’eccessivo incremento demogra- fico, lo sfruttamento esasperato del suolo, la deforestazione, la siccità, epidemie, disastri naturali come terremoti e uragani. Altri - ed Edgardo è d’accordo con loro - ritengono più decisive le guerre tra le diverse città stato, forse ri- volte interne della popolazione contadina contro la casta domi- nante guerriera/sacerdotale (è l’i- potesi di Eric Thompson) e, in una società già indebolita, le invasioni dei Toltechi e successivamente degli spagnoli, che diedero il colpo finale a un mondo già in crisi per ragioni interne. I Maya oggi Quando chiedo a Edgardo, che è orgoglioso della percentuale di sangue maya ricevuto dalla ma- dre, che cos’è rimasto dell’antica civiltà nei milioni di Maya che an- cora oggi vivono nel Messico me- ridionale e in altri paesi dell’Ame- rica centrale, mi risponde: la lin- gua, il cibo (fondato sulla netta prevalenza del mais), molte tradi- zioni, lo sciamanesimo e abitu- dini, come dormire sulle amache, assolutamente adatte al clima tropicale. I Maya sono ancora un popolo fondamentalmente con- tadino, anche se oggi nello Yu- catán si sta affermando il turi- smo. Eric Thompson, archeologo che visse diversi decenni a contatto con i Maya odierni, riassunse il loro carattere in tre parole chiave: religiosità, moderazione, obbedienza. L’antica religione maya sacralizzava ogni aspetto della natura e della vita indivi- duale e sociale degli esseri umani. Oggi i Maya hanno assorbito la religione cristiana, ma l’hanno fusa, soprattutto nelle campagne, con le antiche credenze. Spesso i santi cristiani sono associati ad antiche divinità e le cerimonie re- ligiose conservano aspetti dei vecchi culti. I Maya sono un po- polo che ama il lavoro ed è por- tato a dominare le proprie pas- sioni. Il digiuno e l’astinenza sono sempre state per loro le vie della purificazione. Solo l’alcol, da sem- pre presente nella loro cultura e nei rituali religiosi come mezzo per raggiungere esperienze esta- tiche e allucinatorie, può talvolta alterare animi altrimenti mode- rati e misurati. I Maya hanno tut- tora un forte senso della tradi- zione e il culto della propria fami- glia. Anche al turista che li ha frequen- tati per pochi giorni appaiono come un popolo sereno, pacifico, accogliente, sorridente e molto laborioso. Come scrisse Thom- pson, il loro motto potrebbe es- sere: «Vivi e lascia vivere». Sergio Parmentola MESSICO Sopra : il prof. Sergio Parmentola ( a sini- stra ) insieme alla sua guida Edgardo Coello. Sotto : mercato «maya» oggi, nella città di Uxmal, una delle città con un parco archeologico tra i più importanti. #

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