Missioni Consolata - Dicembre 2017
22 MC DICEMBRE2017 parato di polizia e di intelligence, l’Unione europea non dice nulla. La benedizione della ricchezza di idrocarburi si è rivelata una male- dizione per il paese, ciò che viene chiamata Resource curse (maledi- zione delle risorse o anche para- dosso dell’abbondanza). L’Algeria ha da allora vissuto problemi strutturali gravi, quali altissimi li- velli di corruzione, la delicata di- pendenza dalle esportazioni, la deindustrializzazione e il disinte- resse nel settore agricolo. Ambiente addio Ad Hassi R’Mel, scioperi della fame, blocchi stradali e boicot- taggi hanno cercato di mettere in luce e denunciare le condizioni di sicurezza del lavoro, salari da fame, favoritismi clientelari e la precarietà dei contratti che por- tavano spesso a lunghi periodi di disoccupazione. Ai lavoratori di Hassi R’Mel hanno immediata- mente fatto eco quelli di Ouargla, forse la più grande energy town oggi in Algeria. Qui, nel 2012, po- chi mesi dopo le prime manifesta- zioni della Primavera araba, la po- polazione è scesa nelle strade per denunciare l’emarginazione eco- nomica e la mancanza di infra- strutture adeguate per uno svi- luppo regionale, nonostante le attività di estrazione di petrolio e gas. Nel 2013, è stato annunciato a Ouargla il primo progetto di sfruttamento di gas secondo la tecnica della fratturazione idrau- lica 2 ( fracking ), da parte della To- tal (il fracking è proibito in Fran- cia per l’alto impatto ambientale e sociale, ma viene promosso al- trove dalle imprese francesi e molto utilizzato negli Usa), e la popolazione ha cominciato a de- nunciare gli effetti negativi sui campi e l’inquinamento delle ac- que. Nel centro della cittadina, al lato del mercato, è stata eretta una tenda da campeggio con un cartello che recita: «La gente ha decretato una moratoria al fracking ». Si è creato il Comitato nazionale per al Difesa dei diritti dei disoccupati (Cnddc, nel suo acronimo francese) che mobilita decine di migliaia di persone in Ouargla ma anche in altre località che affrontano vulnerabilità e di- soccupazione. Gli attivisti algerini ricordano come nel 1960-61 (prima dell’indipendenza del 1962) la Francia avesse usato Reggane, località nel Sahara alge- rino, per quattro esperimenti nu- cleari, i cui effetti sulla salute si percepiscono ancora oggi. Sul ALGERIA © Sémhur / Wikimedia Commons/ CC-BY-SA-3.0 Qui sopra : grafico dell’esportazione di gas algerino, fonte Review statistica di Bp, 2014. Cartina : i gasdotti dall’Africa all’Europa. Si noti Hassi R’Mel crocevia di flussi. A destra : la centrale ibrida di Hassi R’Mel, inaugurata dalle autorità algerine e spa- gnole nel 2011. # 27% Italia Francia Turchia Africa Spagna Altri paesi europei Asia e Oceania Medio Oriente 34% 1% 3% 12% 9% 8% 7% Mazara del Vallo Gela Cordoba SPAGNA FRANCIA ITALIA TUNISIA ALGERIA MAROCCO LIBIA NIGER NIGERIA Almeria Trans-Sahara Magreb-Europa Medgaz Galsi Trans-Mediterraneo Greenstream Altri Beni Saf Hassi R’Mel Wafa Warry Mellitah Piombino El Haouaria Gasdotti
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=