Missioni Consolata - Dicembre 2017
DICEMBRE2017 MC 13 Padre Calandri ha un grande me- rito nello stabilire questo clima di reciproca comprensione e ri- spetto che dura ancora oggi. Sono numerosi i gesti di aiuto re- ciproco vissuti negli anni: la difesa della popolazione contro l’espro- priazione delle terre per la colti- vazione forzata del cotone; l’ac- coglienza nella missione di gente ricercata (perseguitata) dai mili- tari portoghesi durante la guerra per la liberazione del Mozambico dal dominio coloniale; le visite alle moschee; la partecipazione alle feste comuni. Padre Calandri rispetta la religione della gente senza imporre a nessuno la con- versione al cattolicesimo. Una vita missionaria feconda Le opportunità per evangelizzare la popolazione Ayao sono rare, MC A ma padre Calandri non si lascia scoraggiare e con pazienza pone le basi per un servizio pastorale duraturo. Alcuni giovani musul- mani Ayao accettano, dopo l’ap- provazione delle loro famiglie, di ricevere il battesimo, e non c’è dubbio che a questo ha contri- buito anche la sua indiscussa au- torità morale, oltre all’eccellente educazione data nelle scuole della missione. Con pazienza la comunità cri- stiana cresce. Si formano le prime famiglie cristiane a cominciare dagli alunni educati negli inter- nati (i «collegi» nei quali gli stu- denti vivevano durante il periodo della scuola, ndr ). Uomo d’azione, pur con pochi mezzi, dota la missione di Mas- sangulo di un insieme di edifici imponenti non solo per rispon- dere ai bisogni immediati ma an- che per preparare il futuro svi- luppo. Uomo di scienze e di let- tere, dopo alcuni anni di perma- nenza nel Niassa, senza trala- sciare il lavoro che gli era stato affidato, compila un dizionario e una grammatica della lingua Ciyao. Lo studio, il dialogo e la predica- zione in lingua locale avvicinano alla popolazione e rafforzano l’empatia. Questo radicamento nella cultura della gente porta come frutto positivo l’adozione del missionario tra gli Ayao. Uomo di elevata sensibilità e senso estetico, progetta e dirige i lavori dell’imponente e bellissima chiesa dedicata alla Madonna Consolata, oggi Santuario dioce- sano di Massangulo. Ci volgliono 10 anni per costruirla. Il cantiere diventa anche centro di forma- zione di carpentieri, falegami e muratori esperti perché impiega maestranze e operai locali e uti- lizza i laboratori di arti e mestieri della missione. Questa straordi- naria chiesa ancora oggi è motivo di meraviglia per chi la visita. È stata benedetta il 3 gennaio 1964 dal primo vescovo della diocesi, Dom Eurico Dias Nogueira, nel suo primo atto pubblico. In una delle cappelle laterali del- l’imponente santuario è sepolto padre Calandri in attesa della glo- ria della risurrezione. Diamantino Guapo Antunes La bella chiesa di Massangulo fatta co- struire da padre Calandri. | La sua tomba nella grande chiesa santuario dedicata alla Madonna Consolata. | Padre Calandri il 3 agosto 1964 quando fu insignito del titolo di «Cavaliere della Repubblica ( italiana )» e «Commenda dell’Ordine ( portoghese ) di Cristo». #
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