Missioni Consolata - Novembre 2017
Santità senza complicazioni In suo insegnamento l'Allamano ebbe come maestro lo zio S. Giuseppe Cafasso. Ne fu talmente entusiasmato da convincersi che lo zio poteva diventare un modello importante per un cammino di santità semplice, senza complicazioni. Tra le meditazioni che il Ca- fasso dettava ai sacerdoti durante gli esercizi spirituali, l'Allamano aveva individuato quella che concludeva il corso e che aveva come titolo: «Le occupazioni giornaliere». Il Cafasso insegnava ai sacerdoti che la santità non consiste nel realizzare azioni straordina- rie, che oltre tutto sono poche, ma nel com- piere bene quelle ordinarie di tutti i giorni. E insegnava pure un metodo pratico in due punti: «1. Fare le azioni unicamente e pura- mente per Dio. 2. Farle in quel modo che siano degne di quel Dio per cui le facciamo». Il Cafasso non inventò questo metodo, ma lo ricavò dal Vangelo di Marco, dove si narra che la folla, dopo avere assistito ad una gua- rigione operata da Gesù, commentò entusia- sta: «Ha fatto bene tutte le cose». Questa meditazione del Cafasso piacque tal- mente all'Allamano, che l'assunse integral- mente come linea conduttrice della sua vita UNA SANTITÀ «FACILE» e del suo insegnamento. Diceva: «I miei anni sono pochi, ma fossero pur molti, li voglio spendere nel fare bene il bene. Io ho l'idea del Cafasso che il bene bisogna farlo bene e non rumorosamente». Ecco un brano di una conferenza dell'Alla- mano, nel quale appare evidente la piena sintonia tra lui e il Cafasso: «Nel S. Vangelo (Mc 7,37), si racconta il miracolo di Gesù della guarigione di un sordo-muto. A questo fatto le turbe meravigliate esclamarono: “Ha fatto tutte le cose bene”. Pare che come conseguenza dell'accaduto, avrebbero do- vuto dire: “Ha fatto cose grandi, miracolose”. No, ma: “Ha fatto tutto bene”. Con queste poche parole fecero il più grande elogio, af- fermando che Gesù non solo nelle cose straordinarie, ma anche nelle ordinarie e co- muni faceva tutto bene». Anche su questo punto, l'Allamano non po- teva dimenticare la Madonna. Riferendosi alla visita di Maria alla cugina Elisabetta, fece questo commento: «In quei tre mesi, la Madonna ha fatto la vita ordinaria. Ha fatto tutto lo straordinario nell’ordinario». Per passare bene la giornata Per ultimo e andando al concreto, ecco i pensieri «per passare bene la gior- nata», che l'Allamano suggeriva, desumendoli alla lettera dal Ca- fasso: «1. Fare ogni azione come la farebbe il Signore Gesù. 2. Fare ogni azione come vorremmo averla compiuta quando dovremo renderne conto. 3. Fare ogni azione come se non si avesse al- tro da fare». E commentava: «Que- sti pensieri fanno bene!». P. Francesco Pavese cammino di santità 62 MC NOVEMBRE2017 L’Allamano non propone ai missionari l’ideale di santità in modo astratto o generico. La sua è una pedagogia «concreta» e «mirata». Sintetizzando, si può esprimere il suo pensiero in questa formula: «Fare bene il bene, nelle cose ordinarie della vita, senza rumore, con perse- veranza». Oppure: «Fare lo straordinario nell'ordinario». Zio e nipote: san Giuseppe Cafasso e il beato Allamano in un accostamento virtuale. #
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