Missioni Consolata - Novembre 2017
8/9, 2017 pag. 3). Com- piacimenti non solo per l’editoriale ma per tutta la rivista, con ricchi arti- coli di informazione e cultura tra cui la foto storia dal XIII Capitolo Generale, tanto necessa- ria per essere informati sul cuore pulsante della Missione Consolata. Ho avuto occasione di leggerlo con interesse e tempo a disposizione perché costretto per un incidente a stare in casa. Non tutti i mali vengono per nuocere, in questo caso per apprezzare la vostra rivista. Esorto i lettori frettolosi che, co- me me un tempo, si ridu- cono a una scorsa velo- ce, ad approfondire per apprezzarla. Don Pietro Cioffi 27/09/2017 PARCHI E UOMINI Cari missionari, credo abbiano ragione gli amici di Survival Interna- tional quando, nel dos- sier pubblicato nel n.8/9 di MC, condannano un certo ambientalismo ipo- crita e invitano a riflette- re sul fatto che, in non pochi casi, proprio coloro che hanno ricevuto il compito di vigilare sul- l’integrità degli ecosiste- mi sono gli autori/com- plici degli abusi più gravi. La denuncia di Survival mi ha fatto tornare in mente un libro letto una ventina d’anni fa, intito- lato «Fight for the tiger» edito da Headline. Il suo autore, l’inglese Michael Day, raccontava le setti- mane trascorse nel Par- co Nazionale di Khao Sok, nel Sud della Thai- landia, e denunciava senza peli sulla lingua la cattiva gestione di quel parco, accusando i pezzi grossi, locali e nazionali, di essere responsabili della decimazione delle tigri nell’area, ben più di quanto fosse la gente del posto (***). Ha ragione chi dice che po presente sotto ogni forma! Voi avete la terri- bile responsabilità di scegliere: o Dio o il mon- do con tutte le sue mire ingannatrici!». Una frase che ho sottoli- neato (evidenziata in cor- sivo, ndr ) mi ha colpito. Conosco fratelli e sorelle che organizzano gruppi di preghiera dove si reci- tano rosario, coroncina, invocazioni a san Miche- le, a san Giuseppe, a santa Rita e altri santi. Chi partecipa anche più volte al giorno alla santa messa, digiuna, fa ado- razione anche notturna. Tutto questo sarebbe «i- dolatria»? Perché non sta in famiglia, critica so- vente il papa per le sue battute, si lamenta dei suoi familiari che non ca- piscono l’urgenza del momento - la battaglia finale - o solo perché manca l’atto d’amore? «Gesù ti amo!». Cordial- mente saluto. Emanuela Rossetto 08/06/2017 Abbiamo passato la lette- ra a don Paolo Farinella, ecco qui la sua risposta. Gentile Emanuela, lei porta un «nome» che è la sintesi di tutto e anche la risposta alla sua lette- ra: «Emanuela – Immà- nuel /Dio-con-noi» non nel senso blasfemo di Hi- tler (**), ma nel senso che egli è «con – tra – fra – dentro – in mezzo a noi». Una delle parole più forti del Vangelo è: «Non ab- biate paura». San Giovan- ni ci garantisce che «Io ho vinto il mondo». Se abbia- mo più fede nel maligno che può distruggere le a- nime piuttosto che in Dio, il quale «vuole che nulla vada perduto», penso che abbiamo perso già in par- tenza. Mi dispiace delu- derla, io non mi occupo di apparizioni, la mia vita è presa, vissuta e consuma- ta dalla Parola di Dio «sulla» quale cerco di stare fermo, ma vivente, immerso e abbandonato. Non capisco queste appa- rizioni di Madonne che di- cono sempre la stessa co- sa, ormai da secoli solo per la soddisfazione di chi dice di avere avuto mes- saggi personali. Sto con la Chiesa che non mi obbliga a credere ad esse, nemmeno a quelle riconosciute come Fatima o Lourdes. Infatti un cat- tolico che affermasse: «Io non credo alle apparizioni della Madonna di Fatima o di Lourdes» non è meno cattolico di chi afferma di credervi. Io penso che il ricorso continuo alle apparizioni nasca dalla poca frequen- tazione che si ha con la Bibbia, la Parola che fu «dal principio». Non basta una vita per assaporarla. Perché perdere tempo dietro ad aspetti seconda- ri, per altro comuni a tutte le religioni (fatto che do- vrebbe fare riflettere), e sottrarlo così al «mangia- re il rotolo» per gustarne la dolcezza? (cf Ez 1). Sono molto occupato a cercare di credere in Gesù Cristo, Dio incarnato, che non mi resta proprio tem- po per preoccuparmi di chi è questo o quello. Non ho la pretesa di insegnare nulla, esprimo solo una via, un’esperienza, fonda- ta sulla Parola di Dio e sulla mia serietà che è garantita dal mio totale disinteresse, sotto qual- siasi aspetto. Lei sa che la Chiesa del secolo I-II scelse i nostri quattro evangeli tra il centinaio di apocrifi, per una sola ragione: erano e sono gli unici nei quali non vi è abbondanza di soprannaturale, mentre gli apocrifi abbondano di apparizioni, miracoli, straordinario. Ecco il cri- terio: la sobrietà. Avere paura che il demo- nio possa avere il soprav- vento significa non avere fede in Cristo risorto. A noi non è dato salvare il mondo, ma testimoniare Dio, Padre d’amore, che ci ama e non ci abbandona mai. Il resto, tutto il resto, anche le apparizioni, sì, possono venire dal mali- gno. «Preoccupatevi pri- ma del Regno di Dio, il re- sto verrà da sé come un regalo» (cfr. Mt 6,33). Un caro saluto. Paolo Farinella, prete (*) Bruno Cornacchiola (1913- 2001) di Roma, dal 1947 a- vrebbe avuto delle rivelazioni dalla «Vergine della Rivelazio- ne» presso le Tre Fontane. È in corso la causa della sua beatificazione. (**) Gott mit uns (in italiano : Dio con noi) era in origine il motto dell'Ordine Teutonico. Dopo la caduta dello stato dei Cavalieri Teutonici, divenne il motto dei re di Prussia, fino a divenire motto degli Impera- tori tedeschi ( da Wikipedia ) e quindi dei loro soldati. Era il motto inciso nelle fibbie delle cinture dei soldati tede- schi e quindi anche di quelli nazisti. GRAZIE Ciao padre Gigi, grazie per la fotostoria del XIII capitolo generale, non solo per le foto (belle e con opportuna dida- scalia) ma per la chiara e succinta informazione su ogni continente con sta- tistiche problemi e pro- poste. Il tutto presentato in un clima di serenità e speranza, notando la no- vità e la continuità nella vita del nostro istituto. Che il Signore ci aiuti a portare nella nostra vita personale e comunitaria le «convergenze impor- tanti». Molto bello l’articolo sull’Isola «bella» col parroco africano. Anche questo rileva le novità. Opportuno anche il dos- sier sulla Corea del Nord. Grazie. padre Mario Barbero 03/10/2017 CIAO Preg.mo direttore, ciao. A proposito dell’editoria- le che lei ha definito poco originale e che invece è un autentico capolavoro di ricerca su un termine quanto mai originale e sale che da sapore a tut- te le minestre (cfr. MC 6 MC NOVEMBRE2017 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com Cari mission@ri
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