Missioni Consolata - Novembre 2017

NOVEMBRE2017 MC 55 liani Bill Mollison e David Holmgren, i primi a par- lare di agricoltura permanente, secondo i quali una cultura umana non può sopravvivere a lungo senza la base di una agri- coltura sostenibile e una gestione etica della terra. Solo nel 2000 questo approccio è stato diffuso in Italia. Applicare nella vita Allievo di Mollison (1928-2016), Holmgren (classe 1955) è autore di diversi libri, tra cui «Permacul- tura» (ed. Il Filo Verde di Arianna, 2012). Holmgren ha impa- rato a creare terreni ecoso- stenibili attingendo dalla natura e dalle tradizionali conoscenze contadine; a riciclare e a utilizzare con più efficienza e parsimonia le ri- sorse. Tra i tanti concetti, ecco a cosa è giunto a pensare: «Se fac- ciamo entrare i bambini quando sono ancora molto piccoli in con- tatto con la gioia di raccogliere la verdura direttamente nell’orto, sarà più alta la probabilità che crescano con una comprensione profonda e intuitiva della nostra dipendenza dalla natura e dall’ab- bondanza dei raccolti». Da qui l’importanza di accompa- gnare bambini e adolescenti nelle fattorie didattiche e in tutti quegli spazi che offrano l’opportunità di mostrare loro che non esistono solo centri commerciali, panini e merendine preconfezionate ma che c’è tutto un mondo vivo, vi- tale al di là del cemento urbano e della scatola televisiva. Holmgren invita la gente a essere partecipe dei cicli della natura e a preser- vare la biodiversità. Ciò è possi- bile per esempio diminuendo il consumo di oggetti in plastica, scegliendo detersivi alla spina e altri prodotti per i quali si ridu- cono gli imballaggi. Altrettanto importante è cercare di produrre una parte del cibo quotidiano: dal pane alla pasta, dallo yogurt alle torte, dalla frutta alla verdura. Chi vive in campa- gna può scegliere di seminare e piantare le colture più adatte a quel tipo di habitat (in base al ter- reno e al microclima), realizzando così un progetto di autoprodu- zione per la famiglia. Chi invece vive in città può tessere relazioni sociali che gli permettano di uti- lizzare prodotti «a km zero»: come contattare qualche piccola impresa agricola non distante dalla città o rivolgersi al più vicino Gruppo d’acquisto solidale (Gas). Fondamentale anche l’uso sa- piente dell’acqua attraverso, per esempio, sistemi di immagazzina- mento della pioggia. Semplice, ma rivoluzionario Sepp Holzer è tra i pionieri della permacultura. Austriaco, classe 1942, Holzer è contadino e au- tore di diverse pubblicazioni sul- l’agricoltura biologica, che hanno riscosso notorietà a livello inter- MC A • Stili di vita | Ecologia | Democrazia • Perché fare un orto Q ualche decennio fa, molte famiglie disponevano di un orto, piccolo o grande che fosse. Poi c’è stato il boom del cibo facile e dei supermer- cati sottocasa dove trovare tutto con comodità. Da qualche tempo a questa parte in molte nazioni, Italia inclusa, si sta tornando indietro. C’è chi coltiva sul proprio balcone o si è creato in giardino uno spazio ad hoc per la semina di qualche ortaggio, oppure c’è chi ha preso in affitto un appezza- mento di terra per autoprodursi cibo fresco. Queste scelte potrebbero dav- vero rivoluzionare i nostri stili di vita e il sistema in generale. Basta guar- dare cosa hanno realizzato i britannici durante la Seconda guerra mondiale seguendo le direttive del piano «zappare per la vittoria»: sono riusciti a rag- giungere l’autosufficienza alimentare grazie alla messa a coltura di un mi- lione e mezzo di lotti di orto, che hanno prodotto circa una tonnellata di cibo per ogni terreno. S.C.T.

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