Missioni Consolata - Novembre 2017
• Cooperazione | Farmaci | Salute | Progetti Mco • NOVEMBRE2017 MC 21 medici, l’assunzione di oltre dieci- mila operatori sanitari, la costru- zione di un centinaio di centri di sanità di base e l’istituzione di esenzioni dal pagamento dei far- maci. Ma gli effetti di questi inter- venti non sono ancora chiara- mente percepibili. Nonostante le esenzioni, ad esempio, molti si trovano a doversi comunque pa- gare le medicine perché gli stock riservati ai pazienti esenti esauri- scono troppo rapidamente. C’è poi da lavorare sulla condu- zione degli ospedali: secondo nu- merose testimonianze raccolte da Jeune Afrique , la pratica di chie- dere ai malati una tangente per accelerare la loro presa in carico è ancora diffusa. Zone rurali e farmaci contraffatti Nelle aree rurali come quelle di Marandallah e Dianra, dove sono attivi i missionari della Consolata, le condizioni sono ancora più dure. Una delle difficoltà più grandi è legata alla scarsa infor- mazione delle comunità che causa una quasi totale assenza di pre- venzione e un costante ritardo nel recarsi presso le strutture sanita- rie. «È fondamentale che il nostro personale possa continuare, e possibilmente intensificare, l’atti- vità mobile, quella della visita ai villaggi», spiegava lo scorso gen- naio il responsabile del centro di salute di Marandallah padre Alexander Mukolwe. «Senza un monitoraggio costante nei villaggi e la formazione comunitaria che gli operatori affiancano, durante le loro visite, alle sessioni di vacci- nazione, alla diagnosi delle malat- tie e alla distribuzione di farmaci, continueremo a vedere persone arrivare al centro di salute in con- dizioni disperate e morire per pa- tologie che si potevano curare in un paio di giorni». Basta pensare che in Costa d’Avorio su cento bambini sotto i cinque anni sei muoiono a causa della diarrea; solo il 17% dei piccoli affetti da questa malattia riceve un tratta- mento adeguato di reidratazione orale. La necessità di rendere capillare e diffusa l’assistenza sanitaria è an- cora più importante alla luce del fenomeno dei farmaci contraffatti e dei centri sanitari fai-da-te. «Ne abbiamo avuto notizia anche noi», conferma padre Matteo Pet- tinari, responsabile del centro di salute di Dianra, a ottanta chilo- metri da Marandallah. «Individui con una formazione sanitaria limi- tata, o nulla, che avviano centri clandestini dove si fanno pagare per consultazioni improvvisate e farmaci contraffatti o scaduti op- pure medicinali veri ma rubati nei MC R sidente della commissione medica dell’ospedale, che confessa: «Se io o qualcuno dei miei familiari avessimo un problema di salute, andrei in una clinica privata». Le cause principali alla base di questa situazione sono la man- canza di mezzi finanziari e l’incuria derivata da dieci anni di conflitto e crisi politiche ricorrenti. Gli inve- stimenti governativi, a onor del vero, non sono mancati. Fra que- sti, lo sblocco degli stipendi dei
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