Missioni Consolata - Ottobre 2017
all’Italia che l’anno precedente, soprattutto grazie al progetto Eni per l’estrazione di gas dal giaci- mento di Zohr, al largo dell’Egitto, faceva da capofila con 7,4 miliardi di dollari. Per numero di progetti, restano in testa gli Stati Uniti: 83 progetti (dieci in meno dell’anno prece- dente), contro i 71 della Francia e i 62 della Cina, che li ha però rad- doppiati rispetto al 2015. Consi- derando i paesi come aggregati, è l’Europa occidentale a posizio- narsi al primo posto, con 224 pro- getti, pur registrando un calo ri- spetto ai 282 del 2015. Invasione cinese? Non proprio. La base di Gibuti, le grandi opere e numerosi articoli e reportage hanno contribuito a creare la sen- sazione di un’invasione dell’Africa da parte della Cina. I volumi sono certo impressionanti, ma vanno contestualizzati. Anche perché l’a- nalisi dei numeri sulla Cina si scon- tra con due difficoltà: la prima è che i dati forniti da Pechino non sono né chiari né trasparenti. Ad esempio, osserva David Dollar della Brookings Institution di Wa- shington, metà del complessivo in- vestimento cinese all’estero ri- sulta diretto a Hong Kong e, a se- guire, alle isole Cayman e Virgin. Nessuno dei tre luoghi è probabil- mente la destinazione finale degli investimenti @ . Inoltre, diverse ri- cerche prendono in considera- zione gli impegni annunciati dalla Cina, che non sempre però si tra- sformano in effettivi flussi di de- naro. La seconda difficoltà è che l’elaborazione di questi dati da parte dei media non sempre sfugge al sensazionalismo. l’import export cinese ( China Exim Bank ) con un prestito agevolato che concede al Kenya di comin- ciare a ripagare il debito fra dieci anni con i proventi generati dalla ferrovia. Il tratto kenyano do- vrebbe essere il primo di un com- plessivo progetto regionale che collegherebbe l’oceano Indiano con il Sud Sudan. Quanto alla linea Gibuti-Addis, è la prima ferrovia elettrica del con- tinente e permetterà di impiegare dieci ore invece che tre giorni per trasportare merci sui 756 chilo- metri che separano le due città. Anche in questo caso, finanziatori e costruttori sono cinesi: l’ Exim Bank ha concesso i prestiti e due costruttori - diversi da quelli della Mombasa-Nairobi - hanno realiz- zato la ferrovia, che dovrebbe co- minciare le operazioni questo mese dopo un anno di test e veri- fiche. Ma le due strade ferrate non sono certo le sole opere a cui la Cina è o è stata alacremente intenta ne- gli ultimi anni. Sempre cinese è il ponte che collegherà la capitale mozambicana di Maputo al di- stretto di Catembe e che, con i suoi oltre tre chilometri, sarà il ponte sospeso più lungo del con- tinente. Il costo sarà di circa 750 milioni di dollari e il progetto Cooperando… 68 MC OTTOBRE2017 comprende anche la costruzione di due strade per mi- gliorare i collega- menti del Mozam- bico con lo Swazi- land e il Sudafrica, incentivando così turismo e com- mercio. I nomi del finanziatore e del costruttore? Sem- pre gli stessi: Exim Bank e Crbc. Vale la pena di citare poi la citta- della di Kilamba, a trenta chilome- tri dalla capitale dell’Angola, Luanda, un complesso abitativo composto da 710 edifici di diverse altezze e con più di ventimila ap- partamenti, oltre ai servizi come asili, scuole, negozi. Costruita con fondi e da aziende cinesi e inaugu- rata nel 2011, è stata oggetto di alcuni reportage che la descrive- vano come una città fantasma, al- meno fino all’anno scorso. Oggi fonti ufficiali quantificano in ottan- tamila gli angolani residenti nella cittadella; la lentezza con cui le case vengono vendute pare dipen- dere più che altro dai prezzi - fino a qualche mese fa decisamente troppo alti anche per i luandesi di classe media -, dalle difficoltà nell’ottenere un mutuo e dalla inefficienza e disorganizzazione con cui l’assegnazione delle case viene gestita dagli enti angolani. Ma andiamo oltre le singole opere. Nel 2016, si legge nel rap- porto di Fdi Intelligence , la se- zione del Financial Times che si occupa di investimenti diretti al- l’estero @ , la Cina è stata il primo paese per capitali investiti in Africa: oltre 36 miliardi di dollari e quasi 40 mila posti di lavoro creati. Ha così soffiato il primato In questa pagina : costruzione della diga di Soubre in Costa d’Avorio. | In basso a destra : la Thika Road a Nairobi, la superstrada che ha cambiato il volto della capitale del Kenya, inaugurata solo pochi anni fa, eppure già insufficiente. # © Chiara Giovetti © Chiara Giovetti
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