Missioni Consolata - Ottobre 2017

della Croce Rossa Internazionale della provincia di Nord Hamgyong. Qui, nella città industriale di Chongjin, i medici dell’ospedale provinciale lamentano la mancanza di medicine e di anestetici, ma la situazione si fa drammatica quando ci spostiamo verso Hoeryong, una cittadina di circa 120.000 abitanti posta al con- fine con la Cina dove nacque Kim Jong Suk, prima moglie di Kim Il Sung e madre di Kim Jong Il. Nel piccolo e fatiscente ospedale locale i pazienti sono ammassati in stanze prive di riscaldamento (in in- verno la temperatura scende sotto zero), e i fami- gliari devono accudire i parenti portando loro co- perte, lenzuola, cibo. Le medicine, quando si tro- vano, sono a pagamento e i medici sono costretti a ricorrere alla medicina tradizionale, più un pallia- tivo che un rimedio. La corrente, così come in molte città nordcoreane lontane dai flussi turistici, arriva solo tre o quattro ore al giorno. Il sistema sa- nitario nordcoreano, però, si sta riprendendo: dal 2013 le malattie che uccidono maggiormente non sono più quelle trasmissibili, ma quelle cardiova- scolari o tumori, un indicatore che, nonostante tutto, evidenza i progressi ottenuti. Tra il 2001 e il 2011 i casi di malaria sono crollati da 300.000 a meno di 25.000 22 , mentre i casi di Tbc sono scesi da 150 per 100.000 abitanti nel biennio 1996/97 a 27 per 100.000 abitanti nel 2012 23 . Anche la mortalità infantile al primo anno di vita è scesa dal 57,81 per mille nel quinquennio 1995-2000 a 21,99 nel quinquennio 2010-2015 24 . Ancora alta, se comparata con i paesi dell’area 25 , ma inferiore a quelle di Cambogia, Myanmar, Pakistan, India, In- donesia. La questione dei diritti umani Alla situazione sanitaria fa il paio quella, estrema- mente dibattuta e spinosa, dei diritti umani. In mancanza di dati ufficiali, l’Undp non inserisce la Corea del Nord in alcuna classifica dell’indice di sviluppo umano 26 , mentre Amnesty International e Human Rights Watch continuano a registrare abusi ai danni dei cittadini nordcoreani da parte del loro stesso governo 27 . OTTOBRE2017 MC 47 D N el febbraio 2016 l’agenzia sudcoreana Yon- hap riportò l’esecuzione di Ri Yong Gil, capo di Stato maggiore dall’agosto 2013. Nel lu- glio 2016 Ri Yong Gil vivo e vegeto, apparve nella Tv di stato nordcoreana. Nel maggio 2016 venne anche eletto membro del Comitato centrale del Partito dei lavoratori di Corea. Stessa sorte venne riservata a Hyon Yong-chol, ex ministro della Difesa, la cui prima uccisione da parte dello stato venne divulgata nell’aprile 2015 dai Servizi segreti nazionali (Ssn) della Corea del Sud (nella comunicazione si precisò che la sua ese- cuzione avvenne usando quattro cannoni di arti- glieria antiaerea). Ragione della presunta con- danna fu l’appisolamento durante un discorso di Kim Jong Un (stando alle accuse addebitate, sem- bra che gli ufficiali nordcoreani soffrano partico- larmente di ipersonnia). Il 13 maggio 2015, gli stessi Ssn annunciarono di non poter confermare l’esecu- zione. Nello stesso giorno diversi siti occidentali ri- portarono, forse non ricordando di averla già pub- blicata in precedenza, la notizia della morte (la se- conda) di Hyon Yong-chol. In alcuni altri paesi, tra cui l’Italia, alcune fonti di informazione annuncia- rono la notizia (la terza esecuzione) solo nel suc- cessivo ottobre, riportandola come se fosse acca- duta pochi giorni prima. Nel 2015 il Korea Times dichiarò che il vice mare- sciallo Ri Yong-ho, capo di Stato maggiore dal 2009 al 2012, era stato condannato a morte e ucciso nel 2012. Nel gennaio 2016 lo stesso Ri Yong-ho venne ripreso dalla stampa nordcoreana assieme a Kim Jong Un durante un test nucleare. Qualche sito (specialmente occidentale) confuse (e confonde an- cora oggi) il vice maresciallo Ri Yong-ho con Ri Yong Gil o con il suo omonimo attuale ministro de- gli Esteri nordcoreano. Anche Hyon Song-wol, ex fidanzata di Kim Jong Un, venne data per morta nell’agosto 2013 dal gior- nale sudcoreano Chosun Ilbo perché accusata di pornografia. Song-wol, però, riapparve nel maggio 2014 sugli schermi della televisione nordcoreana. Il professore giapponese Toshimitsu Shigemura, della Waseda University, a suo tempo ipotizzò che l’ex fidanzata del leader nordcoreano fosse stata uccisa per volere della moglie di Kim Jong Un, Ri Sol-ju. Le notizie infondate riguardano anche i metodi di esecuzione: nel 2014 il Chosun Ilbo scrisse che l’uc- cisione di O Sang-hon, vice ministro del ministero della Pubblica sicurezza e nipote di Jang Sung- taek, fu compiuta utilizzando lanciafiamme bru- ciando il malcapitato ancora vivo. Qualche giorno prima i giornali di tutto il mondo scrissero che lo stesso Jang Sung-taek fu ammazzato dandolo in pasto a 120 cani affamati, senza rendersi conto che la fonte da cui proveniva la notizia era un giornale di satira. Falsi anche gli articoli che annunciavano la con- danna (a volte a morte, a volte ai lavori forzati) di alcuni ufficiali, rei di aver mostrato poca emozione e di non aver pianto in modo adeguatamente com- mosso durante il funerale di Kim Jong Il. Infine, anche lo sport non viene risparmiato dalla disinformazione: per ben due volte (2010 e 2014) l’intera nazionale di calcio nordcoreana sarebbe stata incarcerata in campi di rieducazione per non essere stata in grado di raggiungere i vertici in competizioni internazionali. Naturalmente, anche queste, si rivelarono delle bufale. Mai rettificate. Piergiorgio Pescali Qui a sinistra: un’entrata della metropolitana di Pyongyang. D © Stephan, 2007 NORD COREA

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