Missioni Consolata - Ottobre 2017
marittimi. Su queste premesse il dialogo tra i due paesi sembra irto di ostacoli: le differenze di ve- dute, pur non essendo insormontabili, sono comun- que ampie e quandanche Moon e Kim dovessero inaugurare una nuova versione della Sunshine Po- licy («politica alla luce del sole») c’è sempre l’inco- gnita delle forze conservatrici (sia del Nord che del Sud) e dell’ambiguità politica di Washington e di Pechino. La Cina difficilmente perdonerà la Corea del Nord di aver dato l’occasione agli Stati Uniti di dispiegare il Thaad (« Terminal High Altitude Area Defense », sistema antimissile statunitense, ndr ) a pochi chilometri dalle sue coste dopo che lo stesso Giappone lo aveva rifiutato qualche anno addietro. Il Pentagono, da parte sua, non si azzarderebbe mai a scatenare una guerra suicida nella regione nord- orientale asiatica sapendo anche che i suoi due al- leati sono assolutamente contrari ad azioni di forza. La politica del «byungjin» Se nessuno vuole provocare una guerra, allora per- ché Kim Jong Un ha accelerato il programma mis- silistico e nucleare, strettamente legati tra loro? Nel 2012 la costituzione della Corea del Nord venne emendata con la dichiarazione che la Dprk era uno stato nucleare 16 . Il 31 marzo 2013 il Grande Leader ha inaugurato una nuova linea di sviluppo per il paese: la byungjin, o pyongjin («sviluppo parallelo»), che andava a so- stituire la politica della songun («prima i militari») che aveva contraddistinto il governo di Kim Jong Il. Il nuovo indirizzo economico-ideologico di Kim Jong Un intendeva perseguire una politica di svi- luppo economico e sociale sostenuta dal pro- gramma nucleare: «Le forze nucleari della Dprk rappresentano la vita della nazione e non potranno mai essere abbandonate sino a quando le minacce nucleari e imperialiste esisteranno sulla terra… Solo quando lo scudo nucleare di autodifesa sarà completato, sarà possibile frantumare le ambizioni imperialiste Usa di annettere la penisola coreana con la forza per rendere i coreani dei moderni schiavi» 17 . L’obiettivo era molteplice: concentrandosi solo sul programma nucleare la ricerca avrebbe subito un’accelerazione consentendo al tempo stesso di di- minuire il budget della Difesa del 2-3% rispetto alla politica della songun dato che sarebbero state fi- nanziate solo quelle attività correlate agli studi e ai test atomici. Il taglio ai militari avrebbe permesso a Kim Jong Un di rafforzare il proprio potere all’in- terno del Partito eliminando gli elementi ostili. L’e- ventuale successo dei programmi nucleari e missi- listici ad esso connesso, avrebbe permesso a Kim Jong Un di elevare il prestigio internazionale del paese proponendosi, inoltre, come nazione guida per quegli «stati paria» impossibilitati a promuo- vere simili progetti. Infine, i ritorni finanziari do- vuti al risparmio sulle spese militari e sui ricavi delle eventuali commesse derivate dalle ricerche avrebbe consentito di allocare più risorse per i pro- grammi di sviluppo economico e sociale. Quasi tutti gli obiettivi della byungjin sono stati rag- giunti: dopo aver indebolito e allontanato (più con le cattive che con le buone) l’opposizione, Kim Jong Un ha completato - nel giugno 2016 - la scalata al In queste pagine : la sfilata militare in occasione del 27 luglio, il «Victory Day», giorno della vittoria e della fine della guerra (con un armistizio). D OTTOBRE2017 MC 43 D © Stefan Krasowski, 2013 NORD COREA
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