Missioni Consolata - Ottobre 2017

tentrionale ci si accontenta di 800 euro al metro quadrato. Se si pensa che nel 2004, quando inizia- rono a funzionare le prime transazioni immobiliari, un appartamento a Pyongyang costava meno di 2.000 euro, si può capire quanto sia consistente il movimento di denaro che interessa il settore. Il governo è naturalmente a conoscenza di tale commercio, così come di altre attività private quali ristorantini, pubs, bar, discoteche, negozi che per- mettono alla maggior parte delle famiglie nordco- reane di aumentare i loro introiti, ma fa buon viso a cattivo gioco. Un funzionario statale guadagna tra i 3.000 e i 5.000 won al mese, l’equivalente di 15-33 euro che però si riducono a 30-60 centesimi di euro al mercato nero 2 ; un’inezia anche per un paese, come la Corea del Nord, dove - in teoria, ma in pra- tica avviene sempre più di rado - ogni cittadino avrebbe diritto a ricevere cibo e generi di prima ne- cessità gratuitamente da parte dello stato. In realtà si stima che, per sopravvivere, una famiglia di quat- tro persone necessiterebbe un’entrata mensile di 100.000 won 3 . Molte famiglie guadagnano ben più della cifra minima di sopravvivenza e l’80% delle entrate di un nucleo famigliare proviene dalle atti- vità private. Nei centri commerciali: i prodotti e i prezzi (in «won») I prezzi non sono più determinati dallo stato, ma dal mercato (e quindi dal cambio nero). Nell’affolla- tissimo centro commerciale di Kwanbok trovo bot- tiglie di Chivas a 272.000 won, mele a 5.500 won al chilo, shampoo L’Oréal a 40.000 won, diverse mar- che di vino di produzione cinese a 100.000 won, un chilo di riso a 5.000 won, scarpe a 200.000 won, e poi lavatrici, frigoriferi, tablets, Pc e, cosa sempre più popolare in una nazione in cui sono normali black out energetici, pannelli solari che costano tra i 500.000 e i due milioni di won. Dal 2015 le strade di Pyongyang sono percorse da un numero sempre maggiore di biciclette elettriche cinesi Anqi , che trovo al centro commerciale a 2.620.000 won. Uno smartphone, che 2,5 milioni di nordcoreani posseg- gono, costa 2 milioni di won 4 . Il tutto può essere pagato sia in contanti che con due tipi di carte di credito valide, però, solo all’in- terno del circuito nordcoreano: la «Narae» e la «Chonsong». Trovo anche televisori a schermo piatto che po- trebbero far sorridere pensando che ufficialmente nel paese vi sono solo tre canali dal palinsesto ab- bastanza scarno e ripetitivo, due dei quali trasmet- tono solo nei giorni feriali per 4 o 5 ore al giorno. In realtà le Tv sono i prodotti che vanno per la mag- giore perché i nordcoreani adorano guardare i Dvd venduti al mercato nero delle serie televisive cinesi e soprattutto sudcoreane (la più popolare di queste porta sullo schermo le gesta militari di Taeyang-ui Huye , «I discendenti del Sole»). Il fenomeno è dive- nuto talmente virale che lo stesso Kim Jong Un ha ritenuto suo dovere denunciarne la corrente: «È necessario contrastare l’ideologia imperialista, l’av- velenamento culturale per proteggere e preservare strettamente il nostro stile di vita e la nostra cul- tura socialista […]. Dobbiamo stabilire una forte di- sciplina morale nella società. […]. È necessario au- mentare ulteriormente il potere dell’ideologia poli- tica e militare» 5 . OTTOBRE2017 MC 39 D © Staphan, 2007 G LOSSARIO ESSENZIALE ● byungjin (o pyongjin ) = sviluppo parallelo; ● donju = i signori dei soldi; ● golmokjang = mercati contadini non auto rizzati, ma tollerati; ● jangmadang = mercati contadini autoriz zati; ● kwanliso = campi di prigionia riservati agli oppositori del governo; ● kyohwaso = campi di prigionia per reati comuni; ● songun = prima i militari; ● songbun = sistema di classi; ● talbukja = coloro che sono scappati dal Nord; ● won = la moneta nordcoreana (Kpw). NORD COREA

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