Missioni Consolata - Ottobre 2017

italia-mediterraneo 30 MC OTTOBRE2017 creazione di corridoi umanitari: «Quelli che ci sono già riguar- dano un migliaio di persone in tutto. In essi sono coinvolti la co- munità di sant’Egidio, la Tavola valdese, la Cei. Riguardano per- sone che vengono selezionate nei campi profughi in Libano. Persone vulnerabili, con famiglia, ecc. Si verifica in loco l’identità, se ne verifica l’effettiva fuga e il rischio di vita nei loro paesi di origine, e si fanno venire in Eu- ropa con canali sicuri e legali, con un aereo. Tra le soluzioni possi- bili, si parla anche di visti umani- tari. I corridoi umanitari su grande scala non si riescono a fare, perché l’Ue non li vuole proprio fare. Forse perché arriva troppa gente? Ma i visti umani- tari, come è successo per le guerre balcaniche, si potrebbero concedere. La direttiva 55 del 2001 del Consiglio dell’Ue ne parla. Visti umanitari tempora- nei. Poi, quando la guerra finisce, le persone ritornano in patria: se chiedi a un siriano se vuole tor- nare a casa sua, il 100% ti dice di sì, ovviamente quando le condi- zioni lo permettono. Quando l’Unhcr ha fatto i campi in cui le persone venivano selezionate, questi sono diventati dei par- cheggi, a causa della lentezza della burocrazia. A un certo punto arrivava il trafficante e sa- peva che lì c’erano persone che attendevano di partire da mesi. A me fa un po’ impressione l’idea che l’Europa stia esternalizzando le frontiere facendo accordi con paesi singoli per tenere le per- sone lì. Ma se lì non stanno bene, se i loro diritti non vengono rico- nosciuti, cercheranno sempre di andarsene. Dove c’è un blocco, il trafficante aumenta i suoi guada- gni. Questo è il corto circuito cui stiamo assistendo in Europa». Fede, motore di solidarietà Nawal Soufi, di origine maroc- china, è di fede musulmana. Nel libro di Daniele Biella se ne parla, con molta discrezione: «Lei parla di fede in modo generale, ecume- nico. La fede per lei è il motore che la spinge ad aiutare chiunque abbia bisogno. Nella sua visione, le religioni spingono a essere sempre pronti per gli altri. Lei è musulmana, io sono cattolico, mi sono trovato a parlare davvero la stessa lingua in questo senso: l’aiuto disinteressato. Lei dice che chi usa la religione per motivi ter- roristici la snatura da quello che è, e va fermato. Si parla di crimi- nali e non di fedeli». Luca Lorusso N OTE : 1- O. Spaggiari, Nuove proteste a Moria: il racconto di Nawal Soufi , vita.it , 21/7/2017; Flore Murard-Yovanovitch, Moria, il laborato- rio della brutale intolleranza anti-migrante , huffingtonpost.it , 28/7/2017. 2- F. Tonacci, Parla Nawal Soufi, lady Sos “I profughi siriani mi chiamano dai cargo e io lancio l’allarme” , repubblica.it, 6/1/2015. 3- Durante la trasmissione “Piazza pulita” del 1 maggio 2017, su La7, è andato in onda un servizio sul traffico di uomini nel quale veniva fatto il nome di Nawal. Il gior- nalista, fingendosi un migrante, ha chia- mato un uomo, identificato come traffi- cante, per chiedergli informazioni su un viaggio dalla Libia. Nella videochiamata l’uomo ha citato Nawal dicendo che gli scafi- sti avevano il suo numero. Nel servizio il giornalista ha poi chiamato Nawal che, sem- plicemente, ha risposto ai sospetti con il buon senso: esattamente come la Guardia costiera, quando riceve una chiamata, non può verificare chi la stia chiamando, se sia uno scafista o meno. Raccoglie la richiesta, le coordinate e le trasmette. Nonostante l’evidente infondatezza delle ac- cuse, alcuni giorni dopo, Il Giornale ha pub- blicato un pezzo nel quale l’articolista insi- nua la colpevolezza di Nawal (G. De Lorenzo, Nawal Soufi, "Lady Sos" d’Italia. Il trafficante: "Gli scafisti chiamano lei" , 10/5/2017): «“Lady Sos” ovviamente nega di sapere che dall’altra parte della cornetta ci siano scafi- sti. “Il mio numero di telefono è pubblico”, dice. […]. “Non ho mai ricevuto una chia- mata da una persona che mi dice: pronto, sono uno scafista e ti sto dando le coordi- nate”, ha provato a difendersi. E ci manche- rebbe che il ladro dichiari di essere un ban- dito». 4- M. Luppi, Il discorso di Nawal Soufi, l’atti- vista italo-marocchina che scuote il cuore dell’Europa , africaeuropa.it , 4/3/2016. Nawal Soufi nel 2015, insieme a Daniele Biella durante una delle presentazioni del libro. Le copertine dei due volumi scritti dal gior- nalista. Il secondo, uscito per Paoline nella primavera del 2017, rac- coglie le storie di sette «giusti» del Mediterraneo. # Paoline it/flickr com

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