Missioni Consolata - Ottobre 2017

12 MC OTTOBRE2017 nia convertita all’islam. «In tutto siamo circa 3 milioni di cattolici su una popolazione totale della Ma- laysia di 30 milioni. In penisola siamo circa 300.000 cattolici». In Malaysia l’islam è religione uffi- ciale di stato e, questioni linguisti- che a parte, le relazioni tra chiesa cattolica e governo sono passabili. «Sono ok - ci dice padre Lawrence, ripetendo più volte l’ok -, non pos- siamo dire buone, ma va bene. Oc- corre avere permessi per qualsiasi cosa. Per costruire una chiesa devi avere il permesso e a volte non te lo danno. Tutto ciò crea ritardi. Se non chiedi troppo puoi vivere in pace, nessun problema. Non siamo al livello dell’Indonesia, a grande maggioranza musulmana, dove gli islamici possono andare in una chiesa e chiedere che si fermino le funzioni. Qui non lo hanno ancora fatto, almeno fino ad ora. Con la polizia, inoltre, abbiamo buoni rapporti, possiamo parlare con loro. Ci danno protezione du- rante le grandi feste. In questo pe- riodo storico è importante, con l’a- vanzata del terrorismo e dell’Isis». Non è terra di missione La chiesa cattolica in Malaysia stori- camente ha avuto l’appannaggio dell’educazione. Tramite istituti re- ligiosi, come i fratelli delle Scuole cristiane (di La Salle) e le suore ca- nossiane, ma anche le francescane, da Italia, Francia e Irlanda, furono fondate scuole di ogni grado. «Oggi la maggior parte delle scuole sono però gestite dal governo. Il numero di religiosi è sceso, per cui le risorse umane sono diminuite. Molte delle nostre scuole sono ora gestite da islamici e hanno professori musul- mani. Le migliori scuole sono quelle in lingua cinese, ma non ci sono re- ligiosi. Cerchiamo di assumere pro- fessori cinesi, ma difficilmente sono cattolici. E non saremo sorpresi se una volta ritirati, saranno sostituiti da musulmani». In Malaysia sono presenti diverse congregazioni religiose anche di ori- gine europea, ma non ci sono quasi più missionari. «La chiesa locale è forte e inoltre non possono più ve- nire gli stranieri a causa di una legge del 1970 che ostacola l’arrivo di nuovi missionari. Quelli che vive- vano già nel paese, potevano stare ma al massimo otto anni. Alcuni sono diventati residenti per cui sono riusciti a prolungare la loro permanenza, ma in generale non abbiamo possibilità di avere altri missionari. Le congregazioni sono tutte costituite da persone locali, il che è un bene. Non siamo più un paese di missione», dichiara con un certo orgoglio. In Malaysia, non si vedono appariscenti casi di po- MALAYSIA A sinistra : una famiglia hindù partecipa a un rito nel tempio Sri Mahamariamman, il più antico di Kuala Lumpur (1873). Qui : un fedele cinese prega davanti al tempio buddhista Hiang Thian Siang Ti in Jalan Carpenter, Kuching, Sarawak, Bor- neo. Sotto : volto di giovane bajau, popolo na- tivo dell’area. Pagina seguente : le Petronas Twin Towers, simbolo di Kuala Lumpur. #

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