Missioni Consolata - Giugno 2017

Venerabile Eugenio Reffo Eugenio Reffo (1843-1900), sacerdote della Congregazione dei Giuseppini e, in seguito, Su- periore Generale, trattava con grande rispetto e venerazione l'Allamano. Negli ultimi anni della vita, per la stima che era maturata in lui, scelse l'Allamano come confessore e direttore spirituale. Per oltre 12 anni, ogni sabato, si recava al santuario della Consolata per la confes- sione settimanale e per ricevere consigli dall’Allamano. Il p. Ottorino Todesco, sacerdote Giuseppino, quando era ancora giovane, accompagnò più volte Reffo alla Consolata per conferire con l'Allamano. Dichiarò: «Ogni volta il can. Alla- mano me lo accompagnava fuori con segni di grande venerazione; e almeno un paio di volte mi disse sottovoce: “Abbiate cura, avete una reliquia”. Una di queste volte, di ritorno mi disse Don Reffo: “Che buono, che anima santa il can. Alla- mano”. A me scappò a dire: “Già, tra voi vi conoscete!”. Non parlò più». Il fratello coadiutore dei Giuseppini Luigi Falda, che aveva cura di Reffo ormai anziano e lo accompagnava dall'Alla- mano, raccontò: «Usciti dalla camera e presso la sacrestia, l’uno e l’altro abbracciandosi e abbassandosi per baciare la mano al più degno, andavano come prostrati l’uno all’altro in modo sì tenero e commovente da strappare le lacrime, ben sapendo che Reffo era cieco e col capo tutto curvo sul petto come S. Alfonso de’ Liguori e l'Allamano dolente per i dolori alle giunture e costretto a reggersi con difficoltà. Solo i loro Angeli custodi potevano apprezzare e misurare l’umiltà e le doti virtuosissime dei due sacerdoti». Servo di Dio Oreste Fontanella Il Servo di Dio Oreste Fontanella (1883–1935) è uno dei santi sacerdoti, educatori del clero, di cui la Chiesa piemontese è stata arricchita durante i primi decenni del secolo scorso. Il suo ministero principale è stato quello di direttore spirituale nel seminario di Biella. In occasione del suo 50° di sacerdozio, inviò all'Allamano una magnifica lettera di auguri: «Umile parola è la mia che giunge forse l’ultima, ma vuole essere fra le più sincere e sentite. Oggi, in cui Ella ha la consolazione di vedersi intorno raccolta una parte del bene compiuto nel Suo lungo, svariato lavoro di santo ministero, e il buon Dio sembra anticiparle in terra un poco di quella lode e gioia che immensa Le è serbata in Cielo, io, lontano ma pur vicino alla Sua Veneratissima Persona, com- prendo pienamente quello che Ella vale e merita, mi unisco a quella immensa falange di anime che ammirano le opere Sue, che imparano dalle Sue virtù e Le vogliono bene, e prego, prego tanto per Lei». P. Francesco Pavese TESTIMONIANZE DI SACERDOTI SANTI la voce dei testimoni GIUGNO2017 MC 77 Due sacerdoti, dei quali è iniziata la causa di beatificazione, espressero la loro ammirazione per la santità dell'Allamano loro contemporaneo.

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