Missioni Consolata - Giugno 2017

L'«avventura missionaria» dell’Allamano iniziò da Maria. Quando nessuno sapeva ancora del sogno missionario dell'Allamano, solo la Conso- lata ne era al corrente, perché il suo «se- gretario», come lui stesso amava definirsi, ne discuteva con lei. Ecco perché l'Alla- mano fu irremovibile nell'attribuire il titolo di «Fondatrice» alla Madonna. È illuminante ascoltare alcune sue espres- sioni su questo aspetto: «Non dite più certe sciocchezze chiamandomi fondatore; que- sto è uno sproposito. La Fondatrice è la Madonna». «Quando sento che mi dicono fondatore… mi fa l'effetto contrario». E scherzosamente diceva: «Io sono il fondi- tore, cioè colui che “fonde”, “liquida” le of- ferte dei benefattori. La fondatrice è la Consolata». I missionari rispettarono que- sta sua convinzione e lo chiamavano abi- tualmente “Rettore”, o più affettuosa- mente “Padre”. L’«avventura missionaria» dei figli e delle figlie dell'Allamano è «mariana». Non c'è dubbio che l'Alla- mano avesse creato un profondo «clima mariano» nel suo Istituto. È significa- tivo il fatto che sul frontespi- zio del primo regolamento del 1901, e poi delle prime costituzioni del 1909, figu- rasse il motto programma- tico,desunto alla lettera dal profeta Isaia: «Annunzie- ranno la mia gloria alle genti», intendendo la «gloria di Dio» e la «gloria di Maria». Egli seppe percepire, ac- canto all'opera redentrice di Cristo Salvatore, anche la presenza insostituibile della «...DELLA CONSOLATA» Madonna, la prima vera missionaria. Fa piacere notare che il papa s. Giovanni Paolo II, nel messaggio inviato per il cente- nario di fondazione dell'Istituto, abbia per- cepito questo spirito dell'Allamano, inco- raggiando i missionari con queste parole: «Con l'aiuto della Consolata, carissimi Fra- telli, diffondete la vera “consolazione”, la salvezza cioè che è Cristo Gesù, Salvatore dell'uomo». Tutta la pedagogia dell'Alla- mano si mantenne sempre su questa linea. Dalla sua bocca uscirono espressioni molto delicate per indicare il legame tra i suoi missionari e la Consolata, come que- ste: «Vi farei un torto a parlarvi di fare bene la novena della Consolata, il cuore stesso ci deve insegnare. Noi siamo Consolatini, figli prediletti della Consolata». Oppure: «Noi portiamo il titolo di Consolata come nome e cognome. Sotto questo titolo è no- stra Madre particolare». I missionari e le missionarie dell'Allamano si sono impegnati a seguire le indicazioni del loro Padre. L'effige della Consolata è di- ventata familiare alla gente dove essi ope- rano. Anche gli artisti locali hanno voluto esprimerla seguen-do lo stile proprio della loro cultura. Così c'è una “Consolata Coreana”, una “Consolata Mon- gola”, una “Etiope”, una “Kenyo-ta”, una “Co- lombiana“, ecc. Oggi, anche molti cristiani si ritengono con orgo- glio figli prediletti della Consolata. P. Francesco Pavese cammino di santità 76 MC GIUGNO2017 L'Allamano volle dare ai suoi missionari e missionarie un nome coerente alla loro origine, definendoli semplicemente «della Consolata». Immagine della Consolata in stile coreano. #

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