Missioni Consolata - Giugno 2017

questi si sentissero in qualche modo importanti. Una sorta di «sindrome di Stoccolma», ma anche un attaccamento fortissimo alla patria. La storia degli ultimi anni è quanto mai emblematica di tutto questo meccanismo. Da un attentato all’altro Siamo nel 2011. Un anno dopo il massacro di Nag Hammadi, più o meno lo stesso periodo dell’anno. È l’inizio dei rivolgimenti per tutta una serie di go- verni del Nord Africa e del Medio Oriente sulla cui stabilità ci saremmo giocati tutto: è l’inizio delle co- siddette «Primavere arabe». Chiesa dei Santi, Alessandria d’Egitto, notte di Ca- podanno: i fedeli sono tutti in chiesa per celebrare l’arrivo del 2011. Moriranno in ventitrè. Si tratta di un attentato preso ad esempio per i successivi, quello del dicembre 2016 e quello della domenica delle Palme 2017. Un attentato suicida che arriva in un paese in fortissima crisi sociale, e c’è chi comincia a insinuare che ci possa essere an- che la mano del governo… Sì, è l’inizio della fine. Muhammad Hosni Mubarak cadrà qualche settimana più tardi in seguito a una ri- voluzione popolare dalla portata faraonica. Nessuno può dire esatta- mente quale sia stato il movente dell’attentato di Capodanno. Ma c’è uno scandalo (apparente- mente davvero irrile- vante) che, da qualche tempo, è sulla bocca di tutti: lo strano caso «Ca- melia Shehata e Wafaa Co- stantine». È la storia di due donne cristiane che, nel loro tentativo di convertirsi all’is- lam, sarebbero state rapite da membri del clero copto e te- nute prigioniere in un mona- stero. Non sapremo mai la verità, ma quello che sappiamo è che su internet sono stati diffusi dei video di queste due donne (velate con velo integrale) che si dichiara- vano musulmane, libere e convinte. Lo ricordiamo per un mo- tivo ben preciso: questo «scandalo» sarà anche il movente che lo Stato isla- mico citerà nel video ufficiale della decapitazione dei ventuno giovani copti martiri rapiti in Libia nel 2015. Cinque anni dopo. Le responsabilità della strage di Alessandria ri- mangono tutt’oggi poco chiare, anche dopo la rivo- luzione. Ma esistono indagini molto nebulose che porterebbero addirittura al nome dello stesso ex ministro degli interni Habib Al-Adly, in carica al tempo dei fatti. Quello di Alessandria è uno dei primissimi attentati ad avere una ripercussione anche in Europa. In particolare, nel 2011 tutte le comunità copte in Ita- lia celebreranno la vigilia di Natale sotto la prote- zione degli uomini della Digos. Dalla più piccola e sperduta parrocchia, alla più grande cattedrale. COPTI D © Mohamed El Raai / Anadolu Agency / AFP

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