Missioni Consolata - Giugno 2017
U n patrimonio culturale immenso, un ruolo cruciale nella storia del cristianesimo, una pietra miliare della spiritualità. Ma non è per nessuna di queste ragioni che oggi i copti sono così in voga. L’11 dicembre 2016 un attentatore suicida entra nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, e, non cono- scendo bene l’anatomia di una chiesa copta (o forse perché la conosce fin troppo bene), si dirige nella navata nord, quella delle donne, e lì, dalle ultime file, si fa esplodere. Al-Sisi non ha dubbi: l’autore dell’atroce atto sa- rebbe stato il giovane ventiduenne Mahmoud Sha- fiq Mohammed Mustafa, carico con 12 kg di tritolo. L’esplosione è fortissima, i morti sono 29, quasi tutte donne e bambine. La chiesa si trova nel com- plesso della cattedrale di San Marco, a pochi passi da Sua santità papa Tawadros II che rivendica: «Non è un disastro soltanto per la Chiesa, ma per tutta la Nazione». Pochi mesi dopo - nella domenica delle Palme - l’Isis colpisce di nuovo e in maniera devastante: in due attentati rimangono uccise 47 persone. Tensioni quotidiane La persecuzione dei copti in Egitto è un fenomeno peculiare e con forti componenti sociali dal carat- tere strisciante (difficile per un copto, ad esempio, COPTI D GIUGNO2017 MC 43 D Egiziani (eppure stranieri in patria) DI A NDREA B OUTROS © Mohamed el-Shahed / AFP Dallo stato egiziano ai Fratelli musulmani fino all’Isis. Ai copti non sono mai mancati i nemici, come dimostra la lunga sequela di fatti di sangue. Oggi sostengono il presi- dente al-Sisi. Più per questioni di sopravvivenza che per reale convinzione. CRONACA DEGLI ULTIMI ATTACCHI
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