Missioni Consolata - Giugno 2017
GIUGNO2017 MC 21 alla tentazione di diluire la pro- pria identità per rendersi più ac- cettabili per la mentalità comune. Il Festival della Missione vuol es- sere innanzitutto un’occasione con la quale il mondo missionario si propone positivamente, per quello che già è. E lo fa in piazza, nei luoghi della vita quotidiana di una città. Non si tratta di esibizio- nismo né di trionfalismo, ma di servizio. Anche oggi in giro per il mondo ci sono bellissime e provocatorie esperienze di vita missionaria: sa- rebbe un peccato di omissione non provare a renderle eloquenti per l’uomo di oggi. Inoltre, vor- remmo condividere le buone pra- tiche , ovvero tutte quelle propo- ste culturali e di animazione, ini- ziative, campagne di sensibilizza- zione, libri (e non solo) che le va- rie componenti del mondo mis- sionario hanno realizzato. E che spesso non si conoscono adegua- tamente dentro il mondo missio- nario stesso, figuriamoci fuori! Il titolo/slogan della prima edi- zione «Mission is possible» po- trebbe sembrare un po’ ad ef- fetto quasi goliardico. In realtà, è stato scelto perché così il mondo missionario è costretto a mettersi allo specchio, ma non - come spesso capita - per farsi un selfie impietoso e sconfortante («Siamo sempre meno, con i capelli più grigi e la gente ci dà meno ascolto di un tempo…»), bensì per riac- quistare la consapevolezza che (per fortuna!) la missione non è cosa nostra , ma opera Sua. Per quanto in difficoltà, quindi, i missionari rappresentano una realtà paradigmatica: senza di loro il volto della Chiesa perde- rebbe un tratto essenziale. «Mis- sion is possible», quindi, perché «senza di me non potete far nulla», ma con Lui… possiamo tutto, anche oggi che i numeri sembrerebbero condannare i missionari e le missionarie all’e- stinzione. Per tali motivi il Festival sarà ancorato a quanto Papa Francesco scrive in Evangelii Gau- dium , il documento che egli stesso ha additato come bussola alla Chiesa italiana per i prossimi anni perché essa diventi davvero una Chiesa in uscita. Stefano Femminis MC A • Festival della Missione | Evangelizzazione | Animazione | Chiesa • Gerolamo Fazzini, giornalista e scrittore, è il direttore artistico del Festival. A lui alcune domande per capire l’evento. Perché un Festival e non un convegno? «Perché il contesto in cui ci rac- conteremo - come mondo missio- nario - dev’essere laico, per evi- tare di parlarci addosso. Non si farà quindi l’ennesimo convegno dove, a porte chiuse, si parla in ecclesialese, ma si andrà in piazza. Abbiamo pensato alla formula del festival perché permette di speri- mentare linguaggi diversi (e in parte anche nuovi) grazie ai quali provare a intercettare il maggior numero di persone, in special modo i giovani. Per questo motivo nei giorni del Festival sarà propo- sto un ampio ventaglio di eventi: testimonianze missionarie, mo- stre fotografiche, concerti, incon- tri con l’autore, tavole rotonde, spettacoli, momenti di preghiera, iniziative ad hoc per bambini, fa- miglie e scuole…». Non c’è il rischio di scimmiot- tare quanto avviene altrove? L’Italia è già piena di festival. «Il rischio c’è ma ne siamo consa- Un Festival , perché? Torino: «piazza la missione» 2014.
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