Missioni Consolata - Giugno 2017
colma, se la stessa Europa un anno fa, in linea con le valutazioni del Congresso degli Stati Uniti, ha rifiutato alla Cina lo status di eco- nomia di mercato. Fino a quando però le aziende americane ed eu- ropee fiuteranno la speranza delle immense possibilità di fare business in una società cinese più libera e orientata ai consumi, le relazioni tra Cina e Occidente re- steranno tese, ma non si spezze- ranno. Stile Trump: la pistola sul tavolo Tornando ad aprile. L’incontro al Mar-a-Lago Club è stato impecca- bilmente organizzato dalle due delegazioni, almeno fino al des- sert. Poiché a quel punto Trump ha deciso, prima di congedare uf- ficialmente i suoi ospiti, di fare un colpo di teatro, mettendo la pi- stola sul tavolo, come si usava fare nei vecchi film western tra giocatori di poker in un saloon, dando cioè l’ordine alle navi da guerra della sesta flotta, che in- crociavano nel Mediterraneo, di lanciare una sessantina di missili sull’aeroporto militare siriano da cui erano partiti gli aerei del pre- sidente Assad, sospettati di un precedente attacco chimico sulla città di Idlib, in mano alle milizie islamiste anti Assad. Un paio di giorni dopo ha ordi- promettere le economie più de- boli, invece di condurle verso il pieno sviluppo economico e so- ciale. Probabilmente anche in fu- turo i cinesi resteranno impegnati nella realizzazione delle riforme socioeconomiche necessarie, ma senza farsi dettare da nessuno l’a- genda dei tempi e delle scadenze. Ad esempio, è prevedibile che nei prossimi anni le industrie strategi- che resteranno in mano pubblica, che i settori ad alta tecnologia nell’industria e nei servizi, prima di essere aperti alla concorrenza internazionale, verranno raffor- zati, puntando ad essere credibili multinazionali leader nei vari set- tori commerciali. La Cina per molti anni ha potuto definirsi un paese in via di svi- luppo, così da richiedere mag- giore indulgenza su tutte le sue documentate mancanze, nel campo della libera concorrenza, della politica monetaria, delle ta- riffe doganali, delle quote di im- portazione, della proprietà intel- lettuale, delle liberalizzazioni ecc… Ma la misura sembra essere 18 MC GIUGNO2017 USA -CINA nato alla terza flotta, guidata dalla portaerei a propulsione nu- cleare Carl Vinson, di lasciare Sin- gapore per dirigersi in assetto da guerra di fronte alle coste della Nord Corea, che nel frattempo aveva annunciato di voler con- durre l’ennesimo test nucleare o l’ennesimo lancio di missili bali- stici. Infine, ancora pochi giorni dopo, ha ordinato il lancio, su una base del terrorismo islamico in Afghanistan, della nuova, e mai usata prima, potentissima bomba «Moab», in grado di distruggere i bunker più corazzati, un chiaro avvertimento al regime della Co- rea del Nord e indirettamente alla Cina. Gli antichi cinesi direbbero «far rumore a Est per colpire a Ovest». E i cinesi sono abituati a gestire i colpi di teatro statuni- tensi, siano essi ordinati da un presidente repubblicano o da un presidente democratico poco im- porta. Ricordiamo tutti nel 1999, sotto la presidenza del democra- tico Clinton, i missili che distrus- sero l’ambasciata cinese di Bel- grado in Serbia durante la guerra del Kosovo. Errore o ennesimo avvertimento da cowboy? Non c’è che dire, Trump ha il suo stile nel condurre gli affari di stato e lo fa in linea con gli obiettivi de- finiti da anni dal Pentagono come territori ostili agli interessi ameri- cani: Siria, Afghanistan, Corea del © Danny Pang, 2013 Sopra : entrata del palazzo dell’«Assemblea nazionale del popolo» in piazza Tienan- men, a Pechino. Pagina seguente : scorcio di una torre Trump a Chicago (il presidente Usa è un importante costruttore-immobi- liarista). #
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