Missioni Consolata - Maggio 2017

CINA LIBERTA’ RELIGIOSA D a diversi anni nelle università del paese sono in atto delle strutture di controllo sulle attività religiose di studenti e docenti e vi partecipano studenti, assistenti e professori. Questo significa che tutti i credenti che studiano o in- segnano in Cina sono sotto stretta sorveglianza e sono circondati da informatori delle autorità. Spesso essi si fanno passare come amici o assistenti, in veste di studenti o docenti. Va detto che questa rete di controllo è stata potenziata in questi anni, con la proibizione di festeggiare il Natale in università o di fare incontri di preghiera. Quando gli universitari vengono colti a pregare, vengono espulsi dalle facoltà. Alla base vi è un’opi- nione negativa verso le religioni e in particolare verso il cristianesi- mo, considerato «un inquinamen- to spirituale dell’occidente». In realtà, questa guerra alle religioni nel mondo universitario è un ten- tativo di chiudere le falle prodotte- si in questi anni, in cui molti stu- denti e insegnanti si sono mostrati interessati al cristianesimo. (Asia News) za a partire dal 1990, definito «an- no zero» in cui la fede è sbocciata nuovamente dopo il periodo di re- pressione del regime dei khmer rossi. Oggi il vicario francese gui- da una regione ecclesiastica con 45 comunità, alcune piccolissime, con soli cinque battezzati. Negli ultimi anni la comunità cattolica ne ha fatta di strada, fondando scuole, chiese, università, strut- ture pastorali, e impegnandosi nelle opere sociali, nel campo dello sviluppo, della solidarietà, della sanità. «Cristo ci chiama a costruire una cultura della mise- ricordia, a promuovere nella so- cietà cambogiana la rivoluzione della misericordia», rimarca Sch- mitthaeusler. A partire dal Vange- lo. A partire dalle quattro mura di un episcopio. (Asia News) MESSICO FRA GOVERNO E NARCOS M ons. Salvador Rangel Mendo- za, Vescovo di Chilpancingo- Chilapa, ha dichiarato che potreb- be fungere da interlocutore tra cri- minalità organizzata e governo, se le autorità lo chiedessero come possibile tentativo di dialogo per mettere fine al clima di violenza che affligge Guerrero. «Se le parti lo richiedono sarei disposto a dia- logare, per ottenere che Guerrero viva in pace» ha detto il Presule. E, con grande sorpresa, ha racconta- to del suo incontro con i gruppi del crimine organizzato: «Dinanzi alle minacce ai sacerdoti, sono stato spinto a dialogare con loro, sia con i gruppi dell’oriente che dall’occi- dente dello stato. Mi hanno accolto bene e ho parlato a lungo con loro. Hanno detto che cercano il bene della popolazione a causa dell’a- patia del governo, che li ha proprio abbandonati». Il Vescovo ha detto che non si tratta di un unico grup- po, ma di diversi gruppi in lotta per il controllo del territorio, e ha sot- tolineato che i più pericolosi sono quelli che lavorano per i narcotraf- ficanti. (Fides) I l Centro Catechistico di Guiúa (diocesi di Inhambane) è sorto per la formazione dei catechisti con corsi prolungati di vari mesi a cui partecipano anche le loro famiglie. Du- rante la guerra civile degli anni ’80 era stato chiuso, ma all’ini- zio del 1992, negli ultimi mesi della guerra, confidando che i colloqui di Roma fra i contendenti avrebbero portato presto alla pace, la diocesi di Inhambane decise di riaprirlo. Tre doz- zine di persone erano appena arrivate per iniziare un corso di formazione quando all’alba del 22 marzo un gruppo di uomini armati attaccò la missione prendendo in ostaggio la maggior parte delle famiglie e obbligandole a trasportare quanto ave- vano saccheggiato. Durante il percorso 23 di loro, catechisti e familiari, furono massacrati a fil di machete. Fin da subito fu- rono considerati martiri della fede. I loro corpi furono traspor- tati e sepolti in un apposito cimitero che divenne il «Santuario dei Martiri di Guiúa», meta di un grande pellegrinaggio dioce- sano annuale. Trascorsi 25 anni da quel massacro, il 22 marzo di quest’anno, è stato aperto il processo canonico di beatifica- zione e canonizzazione a livello diocesano. Postulatore e vice- postulatore della causa sono due missionari della Consolata, ri- spettivamente padre Diamantino Antunes, superiore regio- nale del Mozambico e padre Sandro Faedi, direttore del Centro Catechistico di Guiúa. Imc Mozambico: i martiri di Guiúa MAGGIO2017 MC 9 MC R Guiúa - Il vescovo e i sacerdoti rendono omaggio ai martiri sepolti nel piccolo cimitero diventato meta di numerosi pellegrinaggi. #

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