Missioni Consolata - Maggio 2017

di Antonio Magnante tema. Pio XI nella sua enciclica Miserentissimus Redemptor del 1928, afferma: «Non sono, in- fatti, partecipi di questo arcano sacerdozio e dell’ufficio di of- frire soddisfazioni e sacrifici quelli solamente di cui il Ponte- fice nostro Cristo Gesù si vale come di ministri per offrire a Dio un’oblazione monda in ogni luogo dall’oriente all’occi- dente [Malachia 1,11], ma an- che tutta la moltitudine dei cri- stiani, chiamata a ragione dal Principe degli Apostoli “Stirpe eletta, Sacerdozio regale” [1Pt, 2,9], deve offrire sacrificio per i peccati per sé e per tutto il ge- nere umano [Ebrei 5,1-3], quasi non altrimenti che ogni sacer- dote e pontefice [...]». Mentre Pio XII sostiene la dottrina del sacerdozio comune nella sua Mediator Dei del 1947: «Col la- vacro del Battesimo, difatti, i cristiani diventano, a titolo co- mune, membra del Mistico Corpo di Cristo sacerdote, e, per mezzo del “carattere” che si imprime nella loro anima, sono deputati al culto divino partecipando, così, convenien- temente al loro stato, al sacer- dozio di Cristo». terno della missione di tutto il popolo di Dio hanno il proprio compito nella Chiesa e nel mondo» ( Apostolicam actuosi- tatem , 2). D’altro canto anche coloro che esaltano la dignità del sacerdo- zio comune tentando di sotto- stimare il ruolo e la funzione del sacerdozio ministeriale non colgono appieno il Vaticano II quando afferma che i ministri ordinati «nel seno della società dei fedeli hanno la sacra pote- stà dell’ordine per offrire il sa- crificio e perdonare i peccati, e in nome di Cristo svolgono per gli uomini in forma ufficiale la funzione sacerdotale» ( Presby- terorum ordinis , 2). UN UNICO SACERDOZIO Sia i preti che i fedeli sono chia- mati a una approfondita rifles- sione per cogliere la vera na- tura e la vera funzione dei due modi di partecipazione all’u- nico sacerdozio di Cristo. Il sacerdozio comune non è una semplice figura retorica: in esso c’è una partecipazione dell’u- nico sacerdozio di Cristo reale . Due Papi prima del Concilio avevano già trattato questo P er molti secoli se ne è parlato poco. Almeno fino al Concilio Vaticano II che ha ripreso la dottrina del sacerdozio comune per rivitaliz- zarla. L’auspicio era di creare una più stretta collaborazione, soprattutto nel campo pasto- rale, tra i preti ordinati e i bat- tezzati. Tuttavia questo biso- gno di sinergie spesso non è stato capito e si è generata confusione. PRETI CONTRO LAICI (E VICEVERSA) Va subito sottolineato che co- loro che pongono l’accento sul sacerdozio ministeriale (cioè sul servizio di chi è ordinato prete) non riconoscendo ai battezzati la loro dignità e ruolo, non hanno colto l’insegnamento del Concilio riguardo ai laici: «An- che i laici, essendo partecipi dell’ufficio sacerdotale, profe- tico e regale di Cristo, all’in- Bibbia on the road John Donaghy/Flickr.com_Baptisms in San Agustín, Copán, Honduras 72 amico MAGGIO2017 L’acqua del bat- tesimo ci trasforma in Re, profeti e sacerdoti. Ma cosa significa che tutti i cri- stiani sono sacerdoti? E i preti, allora, che ci stanno a fare? Nell’ultimo secolo la Chiesa si è interrogata molto su que- sto. Ecco la prima di tre puntate sul sacerdozio comune . Siamo tutti sacerdoti

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=