Missioni Consolata - Maggio 2017

DA MIGRANTE A NUOVO CITTADINO S econdo l’Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) nel 2016 hanno messo piede in Italia 181.436 esseri umani. A questi si aggiungono i 5.096 MORTI IN MARE e GLI INVISIBILI , viaggiatori mai ar- rivati a vedere le coste dell’Africa del Nord, di- spersi nel deserto o dimenticati nelle carceri libi- che. La somma dà un numero imprecisato di mi- granti, donne e uomini, accomunati da un’unica somiglianza: l’urgenza di fuggire dalla terra in cui sono nati. Essere migrante NON È UNO STATUS PERMANENTE , ma una fase di PASSAGGIO e c’è un preciso mo- mento in cui lo si diventa. Succede quando una causa di forza maggiore - una guerra, un disastro ambientale o una persecuzione personale - eser- cita una pressione su una persona tale da obbligarla ad abbando- nare una vita stanziale. E così inizia il movi- mento che, nell'ultimo anno, ha portato centinaia di mi- gliaia di disperati ad attraversare il Mediterraneo, per approdare in un centro di acco- glienza in stati che, nella maggior parte dei casi, sono scelti dagli scafisti. M a c’è anche un preciso momento in cui si smette di essere migranti. La fuga dal proprio paese non si esaurisce in un viaggio tortuoso, ma in un ritorno alla stabilità. Ed è proprio quando si ha l’opportunità di piantare le proprie radici in una nuova cultura che si abbandona questa con- dizione. E si diventa un NUOVO CITTADINO . Gli stranieri regolarmente residenti in Italia nel 2016 - secondo i dati Istat - sono 5 MILIONI E 26 MILA . Persone dalla doppia anima, allo stesso tempo stranieri e nuovi abitanti, hanno acquisito la lingua e la cultura del paese ospitante, senza di- menticare le peculiarità del mondo da cui sono arrivati. Esseri umani che chiamano «casa» l’Ita- lia con la stessa forza con cui rivolgono il pensiero al paese di origine. Tra di loro, qualcuno ha compiuto un PASSAGGIO ulteriore. Ha capito che il personale percorso di integrazione, fatto di tentativi, errori, ma anche successi, può essere tradotto in un bagaglio di esperienze utili e trasferibili ai nuovi migranti, per rendere più fluido e rapido il loro processo di inclusione. A lcuni stranieri residenti hanno deciso di tendere una mano a chi è arrivato dopo di loro, aiutandolo a vivere l’approdo in Italia. Tra di essi c’è chi si occupa di fornire cure gra- tuite ai richiedenti asilo, chi prova a insegnare un lavoro, chi li ospita in casa, chi ne migliora le oc- casioni di socialità attraverso lo sport, chi ancora promuove un PASSAGGIO di competenze e cono- scenze, con attività di educazione alla pari. Stranieri, forse non più stranieri, che sfidano la retorica di chi li vede come invasori, dimostran- dosi, al contrario, ANELLI FORTI NEI PROCESSI DI IN - TEGRAZIONE , ponti tra due mondi, in grado di semplificare e ammor- bidire il dialogo tra chi ar- riva e chi invece è sem- pre vissuto in Italia. E così facendo con- tribuiscono non solo al perfezionamento del sistema di ac- coglienza italiano, ma alla costru- zione di una so- cietà in cambia- mento, dove mi- granti, ex migranti, stranieri e italiani hanno la possibilità di incidere sul futuro del paese in cui vivono e fare, tutti insieme, un PASSAGGIO in più. Diventare esempi di cittadinanza attiva. Simona Carnino L e storie dei protagonisti di questo dossier sono raccontate anche in una webserie in sei puntate intitolata Passaggi - Quando gli stranieri fanno in- tegrazione che, attraverso interviste e immagini, de- scrive il ruolo educativo alla pari esercitato dagli stra- nieri residenti in italia nei processi di integrazione dei nuovi migranti. La webserie * è stata realizzata da simona Carnino e Carolina Lucchesini, con il cofinanziamento della re- gione piemonte e in collaborazione con il Coordina- mento Comuni per la pace e Cisv solidarietà. * L a webserie si può vedere suL sito : www.youtube.com , cercando «Comunicazione piemonte fondi europei 2020» e cliccando «Fondi europei 2014-2020». 36 MC MAGGIO2017 D

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