Missioni Consolata - Aprile 2017
24 MC APRILE 2017 K abula nacque nell’isola di Ukerewe, nel cuore del maestoso Lago Vittoria, Tanzania. Apparteneva alla tribù dei Wasukuma. Da ragazza, era pagana o seguace della «religione tradizionale». Sposandosi con un arabo di Mom- basa (Kenya), si convertì all’islam. I due vissero sereni e generarono quattro figli. Improvvisamente lui morì e lei si trovò vedova, ancora giovane e bella. Un giorno, a Mombasa, Kabula in- contrò un modesto commerciante del Tanzania, della tribù dei Wahehe. I due convolarono pre- sto a nozze a Tosamaganga (Iringa), mentre i quattro figli di UN ROMANZO SULLA TOLLERANZA RELIGIOSA Kabula e i suoi nipoti Kabula rimasero a Mombasa con i parenti del padre defunto. Poi, siccome il nuovo marito era catto- lico, la musulmana Kabula non esitò a farsi battezzare. La donna era entusiasta della nuova fede: andare a messa la do- menica vestita a festa, nella ma- gnifica chiesa di Tosamaganga, ascoltare la parola di Dio, pregare cantando e ballando con uomini e donne, giovani e bambini... Ma che bello! E fu pure bello mettere al mondo altri due figli, ovvia- mente cattolici. Però un giorno Kabula scoprì che il marito giocava a carte, buttando via tanti scellini, e beveva, be- veva, quasi da impazzire. Nonna Kabula quando morì contava 113 anni. Forse anche di più, o forse meno, nessuno conosceva la data precisa della sua nascita. Era una nonna speciale, tanto da stupire gli stessi figli, nipoti e pronipoti fino alla sua morte nel 1995. Per non parlare del suo funerale. Infatti, dentro il len- zuolo che avvolgeva il suo corpo, volle che mettessero pure un sacchetto di «farmaci tradizionali africani», un tasbihi islamico, nonché un rosario cattolico. TANZANIA di FRANCESCO BERNARDI MC A
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