Missioni Consolata - Marzo 2017
campi, ma sono motivati e in que- sto gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale». Altra attività che riesce a influire sul quotidiano delle persone è il microcredito , coordinato da padre Manolo Grau, missionario spagnolo con all’attivo parecchi anni di Congo, poi appro- dato in Costa d’Avorio. «A oggi ab- biamo 165 donne che partecipano al programma di microcredito, che è un’iniziativa stabile e, anzi, in crescita». A gestire le donne, sud- divise in gruppi di cinque, sono sei responsabili, una delle quali è mu- sulmana, a riprova che anche la missione di Dianra, come Maran- dallah, ha nel dialogo con le altre religioni uno dei suoi punti fermi. «Finora i vari gruppi di donne hanno semplicemente completato i cicli triennali di microcredito con percentuali di rimborso che non sono scese mai sotto il 98 per cento. Ora, dato il consolidamento dell’iniziativa, padre Manolo e le sei responsabili cominciano a pen- sare a un salto di qualità. «Po- porte e finestre delle aule della missione, le teste chine sui banchi o protese verso la lavagna. «Questi sono i corsi di alfabetizza- zione , sono cominciati quindici anni fa», spiega padre Raphael Njoroge Ndirangu, un altro missio- nario keniano che lavora a Dianra. «Non sono decollati subito, ma poi piano piano le persone hanno co- minciato a vederne l’utilità nel loro quotidiano». Hanno capito, ad esempio, che saper leggere e scrivere permette loro di gestire direttamente la vendita del co- tone o degli anacardi che produ- cono invece di mettersi nelle mani di intermediari che barano sul peso e si accordano con i compra- tori per spartirsi il maltolto. Op- pure hanno visto tre loro colleghi degli anni passati superare l’e- same di stato che riconosce il li- vello scolastico raggiunto e tro- vare così lavori che altrimenti non avrebbero potuto avere. «Certo, non è facile per loro rimanere con- centrati dopo una giornata nei trebbe essere una cooperativa, un orto comunitario, un’attività gene- ratrice di reddito che riunisca al- cune di queste donne in un pro- getto comune. Ma un’iniziativa del genere può funzionare solo se viene da loro. Il nostro lavoro è quello di accompagnarle nella ri- flessione e nell’eventuale forma- lizzazione di una proposta». Un salto di qualità, invece, lo ha fatto nel 2016 il Centro di Salute Giuseppe Allamano a Dianra Vil- lage, località a 22 chilometri da Dianra. Padre Matteo Pettinari, missionario italiano e responsabile del centro, ha radunato tutto il personale nell’atrio del dispensa- rio e Victor, infermiere recente- mente entrato in forze al centro, guida la visita alla maternità, al la- boratorio, allo studio dentistico terminati nel febbraio 2016. Que- sti completano il dispensario e la farmacia, che esistevano già; il centro così ampliato riceve cre- scenti richieste da parte di nuovi pazienti. I parti sono arrivati a circa 28 al mese. «Grazie al sostegno di Amico, di Mco e di una parrocchia di Pe- saro», spiega padre Matteo, «ab- biamo inoltre costruito le cases de santé nei villaggi intorno a Dianra Village. Si tratta di piccole strut- ture presso le quali facciamo sa- nità di base e portiamo avanti il programma sulla lotta alla malnu- trizione». «In quattro degli undici villaggi che serviamo», afferma Su- zanne, ausiliaria responsabile con Victor del programma malnutri- zione e membro dell'équipe mo- bile del Centro, «seguiamo 152 bambini malnutriti, ma preve- diamo di ampliare progressiva- mente il programma anche agli al- tri piccoli che abbiamo individuato nei restanti villaggi». Chiara Giovetti - [continua] 68 MC MARZO2017 Cooperando… A destra : Dianra Village, padre Ramon Lázaro Esnaola e padre Matteo Pettinari ( a destra ) davanti a una case de santé a Nadjokaha. | Qui sotto : mamme davanti alla case de santé di Séguébana. #
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=