Missioni Consolata - Marzo 2017

MARZO2017 MC 51 S ono trascorsi venti anni. La guerra civile è infatti ufficialmente terminata nel dicembre del 1996. Eppure, in Guatemala la pace ri- mane una chimera. La violenza, la povertà, le ingiustizie sono la quotidianità. Il paese conta 16,5 milioni di abi- tanti (stime 2016). Circa il 45 per cento di essi sono indigeni (Xinka, Garifuna e soprattutto Maya, questi ultimi divisi in una ventina di gruppi). Secondo i dati ufficiali dell’Istituto nazionale di statistica (Ine), il 59,3 per cento della popo- lazione vive in povertà. In partico- lare, ogni 5 indigeni 4 sono po- veri, in maggioranza nelle aree ru- rali (2014). Esasperati da una classe politica corrotta e malavitosa, nell’otto- bre del 2015 i cittadini guatemal- In un paese di solida tradizione machista , confermata anche dal nuovo presidente Jimmy Morales, le donne che riescono a emergere sono una forza della natura. Come Claudia Samayoa, coordinatrice di Udefegua, un’organizzazione che protegge i difensori dei diritti umani. Perché in Guatemala la guerra è finita da tempo, ma la pace non è mai arrivata. Lo sperimentano sulla propria pelle non soltanto le donne, ma anche gli indigeni che pure costituiscono la metà della popolazione totale. © Michael Swigart 2007 DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI La pace è una chimera GUATEMALA di PAOLO MOIOLA MC A In alto : una famiglia indigena; la povertà colpisce duramente la popolazione indi- gena del Guatemala ( vedere i grafici alla pagina 53 ). #

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