Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2017
raduno in cui hanno rinnovato il loro impegno a seguire e scegliere Cristo nella loro vita, nel contesto sociale in cui vivono. Il raduno, or- ganizzato dalla Conferenza epi- scopale di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone a Port Moresby, è iniziato il 6 novembre e si è con- cluso il 13. Vi hanno partecipato 330 giovani provenienti da 22 dio- cesi, in qualità di rappresentanti del mondo giovanile del paese. L’Arcivescovo di Rabaul, mons. Francesco Panfilo, stigmatizzando la società che sembra valorizzare solo ciò che dà piacere, il sesso, l’alcool, le droghe e il materiali- smo, ha esortato i giovani a sce- gliere la verità, ciò che è onesto e giusto, il bene per ognuno e per la nazione, imparando a vivere i veri valori evangelici. Oltre alle cate- chesi, i giovani hanno avuto la possibilità di imparare gli uni dagli altri e di vivere un periodo di in- tensa esperienza spirituale, intel- lettuale e socio-pastorale. Tra le molte attività proposte c’era la vi- sita al carcere di Bomana e all’O- spedale Generale di Port Moresby, un quiz biblico, l’impegno e il coin- volgimento diretto in alcune par- rocchie. (Fides) VATICANO UN GRANDE MISSIONARIO I l 1° dicembre, papa Francesco ha autorizzato la Congregazione dei santi a promulgare le virtù eroiche (preludio alla beatificazione) del Servo di Dio Guglielmo Massaja, dell’Ordine dei Frati Minori Cap- puccini. Guglielmo Massaja, nato l’8 giugno 1809 e ordinato sacerdo- te nel 1832, è considerato tra i più grandi missionari dell’Ottocento: fu il primo ad evangelizzare il po- polo tribale dei Galla, nel sud dell’Etiopia, a studiarne la cultura e a promuovere una serie di opere sociali. Il 26 aprile 1846 Papa Gre- gorio XVI creava il Vicariato Apo- stolico dei Galla e pochi giorni do- po lo affidava al Massaja. Consa- crato Vescovo a Roma, il Massaia lasciò l’Italia nella notte del 2 giu- gno 1846 per affrontare un viaggio che sarebbe durato sei anni prima di raggiungere il popolo Galla. Dal 1852 al 1879 il Massaja fondò di- verse missioni, istituì il primo mo- nachesimo etiopico cattolico, com- pose il primo catechismo in lingua galla, consacrò tre vescovi, si con- frontò con il clero etiopico e con la presenza musulmana, favorì e- splorazioni scientifiche, diffuse fra la popolazione la profilassi contro il vaiolo e compì egli stesso inter- venti chirurgici grazie alla pratica acquisita negli anni giovanili. Esi- liato nel 1879 dal negus Teodoro II, rientrò in Italia e si stabilì nel con- vento di Frascati, dove su invito di Papa Leone XIII (che lo creò cardi- nale) scrisse in 12 volumi la sua autobiografia. Il 6 agosto 1889 morì a San Giorgio a Cremano (Na- poli). (Fides) PAPUA NUOVA GUINEA DIRE SI’ A CRISTO I giovani della Papua Nuova Gui- nea e delle Isole Salomone han- no concluso l’Anno Santo con un «S ussurrare il Vangelo al cuore dell’Asia: uno studio missiologico sull’evangelizzazione in Mongolia» è il titolo della tesi di dottorato difesa giovedì 24 novembre da padre Giorgio Marengo presso l’Università Urbaniana di Roma. Il lavoro è la conclusione di una ricerca condotta sul campo, in quanto frutto dell’attività missio- naria di padre Giorgio, da ormai quasi quattordici anni in Mongolia. L’obiettivo della ricerca era: sondare nel fitto tes- suto dell’animo mongolo quali siano le porte più accessibili perché l’annuncio cristiano raggiunga quella profondità dove può fiorire la fede e radicarsi nel tempo. «Sussurrare è verbo che dice vicinanza, fraternità, empatia. Verbo che sta tra la proclamazione e il silenzio, molto caro all’Asia. Questa espressione allude anche all’idea di segreto, molto ti- pica delle culture asiatiche e di quella mongola in particolare: la Parola comunicata esige di essere pronunciata con la stessa profondità da cui si origina e mirando a su- scitare in chi l’ascolta la stessa densità di silenzio e di stupore in cui nasce. Ne consegue uno stile che si potrebbe riassumere accennando alla radice sanscrita del verbo “sussurrare”: svar , suono/suo- nare. La missione come una melodia che fa vibrare il cuore. Esigenza di bellezza, armonia, equilibrio, proporzione, discrezione». Da questa definizione è facile capire come lo stile del sussurro apra al mis- sionario e gli permetta di approfondire il discorso sulla contemplazione e la preghiera come autenti- che vie di evangelizzazione, sia per la dinamica stessa della missione, sia per la particolare sinto- nia con un contesto fortemente segnato dalla di- mensione spirituale. Imc Mongolia: sussurrare il Vangelo al cuore dell’Asia GENNAIO/FEBBRAIO2017 MC 9 MC R Roma (Università Urbaniana) - Padre Giorgio Marengo mentre difende la tesi e poi riceve dal professore cattolico mongolo, Selenge, il segno tradi- zionale di onore e rispetto: il latte essicato e il drappo azzurro. #
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