Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2017
Beato Giacomo Alberione Giacomo Alberione (1884-1971), sacerdote diocesano, fu direttore spirituale nel seminario di Alba e, in seguito, fondatore delle Fami- glie Paoline. Spesso si recava a Torino per incontrare Giuseppe Al- lamano. «Stimavo e stimo come santo il canonico Allamano - affermò in una sua testimonianza -; seguii il suo consiglio in momenti impor- tanti e me ne trovo contento; anzi, ai chierici del mio seminario io riporto spesso il suo esempio, nelle esortazioni e meditazioni». «Ammirai tante volte il suo spirito di povertà e di mortificazione: lo osservavo con diligenza tutte le volte che ebbi occasione di avvicinarlo ritenendo prezioso ogni momento che potessi vederlo: la sua presenza mi sembrava un libro parlante, una re- gola; mi pareva spargesse un po' di quella grazia che certamente portava nel cuore, perché mi pareva che ogni suo atto, ogni sua parola, persino gli atteggiamenti e i movimenti più trascurabili fossero ispirati a quello spirito soprannaturale, tanto egli viveva di fede e sem- pre padrone di tutto se stesso: parole, disposizioni, sensi, azioni». «Il canonico Allamano parlava con semplicità; non si turbava se altri dicevano diversa- mente e anche se il suo consiglio veniva messo da parte, lasciando la cura di tutto alla Provvidenza. Come parlava per motivo di carità, così per motivo di carità taceva: conser- vando l'indifferenza dei santi anche riguardo le cose più delicate, o che toccavano più di- rettamente la sua persona». Beato Francesco Paleari Sacerdote del Cottolengo e, per alcuni anni, Vicario Generale del- l'arcidiocesi di Torino, Francesco Paleari (1863-1939) fu molto ap- prezzato dall'Allamano, che lo valorizzò come confessore dei sa- cerdoti convittori, come predicatore di esercizi spirituali e profes- sore di filosofia degli allievi missionari. Paleari disse: «Del Venerato Canonico Giuseppe Allamano io con- servo tutt’ora viva e santa memoria. Da quando lo conobbi, fre- quentando la Scuola di Morale al Convitto Ecclesiastico sino alla preziosa sua morte, ebbi sempre per lui grande stima ed affezione quasi filiale, tanta era la riverenza e la confidenza che m’ispirava la sua persona. So che qui in Torino godeva fama di ottimo confessore, direttore spirituale e di consigliere. In una parola fu un vero “Sacerdote dell'Altissimo”». L'ultimo incontro tra i due uomini di Dio, che avvenne il 15 febbraio 1926, vigilia della morte dell’Allamano, fu raccontato da suor Paola Rossi, che assistette l’Allamano negli ul- timi tempi: «In mattinata venne a fargli visita il canonico Francesco Paleari della Piccola Casa con l’assicurazione che tutte le suore del Cottolengo pregano per lui. L’Allamano gli risponde: “Sì, per le cose di lassù”. - “Oh, ci sono delle catene - replica il canonico Paleari - che tirano su, ma ce ne sono tante che tirano in giù e speriamo di vincere…”. - “No, no, che si faccia la volontà di Dio». P. Francesco Pavese SANTI CHE PARLANO DI UN SANTO la voce dei testimoni GENNAIO/FEBBRAIO2017 MC 77 Tra i numerosi testimoni chiamati durante il processo di beatificazione dell'Allamano, o che hanno voluto esprimere spontaneamente i loro ricordi di lui, ci sono alcuni sacerdoti suoi contemporanei già elevati dalla Chiesa agli onori degli altari. Sono santi che parlano di un santo e, quindi, la loro parola ha il peso di una garanzia.
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